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La Provincia non si arrende. Approvato documento

La Provincia non si arrende. Approvato documento
La Provincia non si arrende. Approvato documento
Angela Galiberti

Pubblicato il 29 June 2013 alle 18:22

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Olbia - Non è un Provincia che si arrende quella di Olbia-Tempio. La Regione Sardegna, attraverso il Consiglio regionale, la commissaria. Lei, punta nell'orgoglio reagisce - forse troppo tardi. Fatto sta che, questa mattina, il consiglio provinciale è iniziato rispettando l'orario di convocazione e ha approvato, in pochissimi minuti, il bilancio di previsione. Dopo di che l'aula è partita all'attacco contro la Regione matrigna rea di aver buttato nel sacco della spazzatura la volontà del popolo. Il primo a prendere la parola è il presidente vicario, l'avvocato e assessore all'Ambiente Pietro Carzedda. "Sono state commissariate 5 province democraticamente elette - ha detto con voce tonante Carzedda rivolgendosi all'aula - Ciò che si è fatto a Cagliari è un sopruso, un delitto. E' una vergogna politica non certo una riforma. La Gallura non deve essere usata come uno spot elettorale". Carzedda si riferisce agli ultimi tre viaggi di Cappellacci: il primo a Golfo Aranci per l'inaugurazione del lungo mare, il secondo a Olbia per l'apertura del nuovo sagrato di San Simplicio, il terzo sempre ad Olbia per l'inaugurazione del ponte sul rio Padrongianus. "Non alcun problema nel mettermi contro il mio partito - ha continuato Carzedda - 50 anni di battaglie non possono essere cancellate così. Nitto Palma me l'ha detto chiaramente. Iniziano con la Provincia, poi eliminano la nostra Asl e infine ci tolgono il Tribunale di Tempio". Gigi Carbini, consigliere azzurro spesso assai critico nei confronti del Pdl, non le manda certo a dire. "Questo è un atto di pirateria politica - ha detto Carbini - Vorrei capire perchè non ho mai sentito una parola a favore della Provincia da Settimo Nizzi e da Fedele Sanciu". Poi, secondo la regola dell'alternanza, è il turno del centrosinistra con Antonio Perinu, capogruppo del Pd. "C'è un chiaro disegno alla base di tutto ciò, c'è la volontà di controllare questo territorio - ha detto Perinu - ma il primo colpo di grazia glielo abbiamo dato noi quando il nostro presidente eletto ha deciso abbandonare questo ente. E anche il secondo colpo glielo abbiamo dato noi quando abbiamo permesso che la Provincia venisse usata per percorsi personali attraverso il gioco delle nomine. Noi siamo vittima di faide politiche, di faide partitiche e di faide personali. Gli sprechi non sono qua, andate a vedere certe comunità montane commissariate da anni, con tre dipendenti e nessuna funzione". Per Andrea Nieddu de Gruppo misto "noi non abdicheremo al nostro ruolo che ci è stato dato dai cittadini". Mario Scampuddu (Psd'az) non riconosce nè il referendum, nè la legge regionale e aspetta con ansia il 27 Luglio quando il Consiglio di Stato si pronuncerà in merito. Mario Mulas, presidente dell'ex commissione speciale sul riordino territoriale, ha deciso di autosospendersi dal partito (il Pdl) che ha affossato gli enti locali intermedi. Per Tore Derosas (Pd) questa è una chiara "mentalità di tipo imperialista". Alla fine il Consiglio provinciale si ferma per una decina di minuti e partorisce un documento che viene approvato all'unanimità. Ecco cosa ha deciso il Consiglio Provinciale della Provincia di Olbia-Tempio:
- la mobilitazione permanente attraverso un tavolo congiunto tra Consiglio Provinciale, Istituzioni e forze sociali del territorio provinciale al fine di tutelare i principi di legalità e legittimità a cardine dei nostri sistemi normativo e costituzionale; - di assumere azioni sinergiche per impedire il commissariamento dell'istituzione Provincia, punto di riferimento per un intero territorio di area vasta; - di promuovere iniziative a carattere popolare a tutela e salvaguardia degli interessi e delle legittime aspettative di sviluppo sociale, economico culturarle e politico della popolazione locale.
Ma chi terrà le fila di tutto questo? Tre persone: Francesco Pala (Sindaco di Palau ed ex presidente del Consiglio Provinciale), Mario Mulas (vicesindaco di Golfo Aranci) e Vittorio Masu. I tre avranno il compito di tenere i contatti con gli altri consiglieri e di informarli di ogni inizativa.