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Cronaca

Con il film "La cena delle anime" l'anima sarda sbarca nella Grande Mela

Con il film
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Laura Scarpellini

Pubblicato il 30 August 2019 alle 17:59

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Olbia, 31 agosto 2019 - Il film documentario"La cena delle anime" diIgnazio Figus, prodotto dall’Isre, l’Istituto superiore regionale etnografico della Sardegna, sarà l'unico film a rappresentanza dell'Italia, al prossimo Margareth Mead film festival di New York, in programma all’American museum of natural history della città statunitense dal 17 al 20 ottobre prossimi.

Un orgoglioso riconoscimento che sta a riprova del gradimento in Sardegna della pellicola.

Ci sono tutti gli insegnamenti del grande maestro dell’antropologia visuale, David MacDougall, che il regista Ignazio Figusa fatto suoi.

Il Margaret Mead è da tempo ormai la più importante e longeva vetrina per i documentari internazionali negli Stati Uniti andando a toccare dai media della comunità indigena alla saggistica sperimentale.

Un'eccezionale e accurata selezione di titoli, che vanno a toccare argomenti così distanti e stimolanti prendendo tutta una serie di questioni e introspettive.

"La cena delle anime" è il secondo film prodotto dall’Isre che riesce a partecipare alla pretigiosa rassegna: la prima occasione avvenne nel 1993, con ‘Tempus de baristas’, del pluripremiato regista David MacDougall.

Il regista Ignazio Figus a quanto pare è particolarmente legato a ‘La cena delle anime’. Un film che nei tanti festival in cui è stato presentato, ha trovato sempre un pubblico calorosoche vi ha trovato interessanti interpretazioni.

Sono a cura di Figus anche la fotografia e il montaggio della pellicola. Il suono e l'assistenza al montaggio sono invece curati daAntonio Marcovecchio, Da non dimenticare inoltre il ruolo determinante svolto da . Pasqua Goddi.

La storia narrata è quella della signora Pasqua Goddi, di Orune che, in occasione della ricorrenza del 2 novembre, prepara ogni anno un sontuoso banchetto per i morti della sua famiglia. E così la signora Pasqua trasforma la umile cucina in un santuario preparando una sorta di altare l imbandito di tutto punto.

Il cortometraggio vuole così illustrare questa tipica tradizione sarda ancora viva nelle zone più folcloristiche della Sardegna Quella tradizione centenaria di lasciare in tavola nella notte tra il primo e il due novembre, un'accurata cena per i cari estinti, sos macarrones de sos mortos, i maccheroni per i morti.

Ancora una volta la profonda anima sarda arriva a toccare l'anima dello spettatore.