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Cronaca

Il premio Maria Carta dedicato a Rossella Urru

Il premio Maria Carta dedicato a  Rossella Urru
Il premio Maria Carta dedicato a  Rossella Urru
Olbia.it

Pubblicato il 10 July 2012 alle 10:19

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Sarà dedicata a Rosella Urru, la cooperante rapita nel deserto dell'Algeria nell'autunno dello scorso anno, la decima edizione del "Premio Maria Carta".

Istituito dalla Fondazione intitolata all'artista scomparsa nel 1994, l'iniziativa costituisce un importante e prestigioso riconoscimento per l'attività di artisti, ricercatori, studiosi ma anche enti ed associazioni che si sono impegnati per la promozione, la tutela e la diffusione del patrimonio etnomusicale isolano.

Allo stesso tempo si è dato visibilità ai giovani, in alcuni casi facendoli conoscere meglio al pubblico. E così, nell'arco di questi dieci anni, hanno ricevuto il Premio artisti come Noa, Giovanna Marini, Savina Yannatou, Vinicio Capossela e Angelo Branduardi, ricercatori e studiosi come Bernard Lortat Jacob e don Giovanni Dorè, artisti sardi come Andrea Parodi, Marisa Sannia, Elena Ledda, Franca Masu, Clara Murtas, Luigi Lai, Paolo Fresu, tenores di Bitti e molti altri.

L'edizione del decennale è in programma domenica 15 luglio, con inizio alle 19, a Siligo, nella piazza intitolata a Maria Carta. Si tratta di un ritorno nel paese natale della grande artista, dopo la parentesi dello scorso novembre a Nuoro.

E’ stata presentata la decima edizione del Premio Maria Carta è stata presentata alla stampa nella sede della Camera di commercio del nord Sardegna dai rappresentanti delle istituzioni che fanno parte della Fondazione, ovvero Ente Camerale, Provincia e Comune di Siligo.

«Viviamo un momento in cui abbiamo paura del futuro e siamo anche fortemente incerti e critici sul passato. Quale migliore filo per ricucire passato, presente e futuro se non la cultura? - ha sottolineato Gavino Sini, presidente della Camera di Commercio presente insieme a Giorgio Macciocu, membro di giunta camerale e componente del consiglio di amministrazione della Fondazione - Ha rappresentato anche un modello di Sardegna al femminile, capace di imporsi al di là delle quote rose», ha detto ancora Sini.

«La Provincia è orgogliosamente socia della Fondazione Maria Carta. La nostra partecipazione ritengo sia uno dei segnali più importanti che abbiamo dato negli anni», ha detto invece la presidente della Provincia Alessandra Giudici. «Partiamo sempre dal principio che la memoria condivisa determina l'identità di un popolo. Maria Carta era l'essenza stessa della Sardegna, volitiva e forte. È stata fondamentalmente interprete di questa sardità che tutti noi vediamo, parte integrante della cultura di un popolo, con le sue tradizioni».

«Si ritorna a Siligo nella sua piazza Maria Carta. La "prestiamo" volentieri. Sicuramente anche l'anno prossimo ci sposteremo in un'altra località, come abbiamo fatto l'anno scorso, quando siamo stati a Nuoro», ha spiegato Giuseppina Ledda, sindaco di Siligo.

«Maria Carta è stata ambasciatrice nel mondo della nostra terra. Ha portato dappertutto questo suo modo di essere sarda. Bisognerebbe ricordarla di più, non solo come premio o museo. In Sardegna sono poche le città e i paesi che hanno vie e piazze intitolate a Maria Carta. Lancio allora un appello perché una donna che ha fatto tantissimo per la Sardegna sia ricordata in tutta l'isola», ha proseguito Giuseppina Ledda.

«Dieci anni sono importanti. Qualche anno fa avevamo qualche serio dubbio se proseguire o no. La cecità della politica ci aveva relegato a un ruolo quasi di sagra di paese. Ma poi i nostri soci ci hanno aiutato a uscire», ha ricordato Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta. Quest'ultima istituzione in realtà non si risolve nel premio annuale. È anche altro. Come il Museo. «I visitatori sono in aumento. Il rammarico è che spesso ci si dimentica di inserirlo negli itinerari turistici. Stiamo inoltre portando avanti anche altre iniziative, come i dibattiti sulla cultura», ha proseguito Marras.

«Il nome di Maria Carta costituisce in ogni caso un veicolo di comunicazione straordinario, come abbiamo notato in tutti questi anni. Penso per esempio a quando sono stato ospite del Circolo dei Sardi a New York: siamo finiti sul New York Times e questo ci ha riempiti di orgoglio». Il decennale del premio è dedicato a Rossella Urru, da 261 giorni nelle mani dei sequestratori. «Maria Carta avrebbe avuto molta rabbia per chi ha trattenuto con la forza un'altra donna di Sardegna», ha rimarcato Marras.

Il Premio Maria Carta 2012 sarà assegnato a: Lucilla Galeazzi, cantante che dopo un lungo sodalizio nei tardi anni Settanta con il quartetto vocale di Giovanna Marini e altre importanti collaborazioni con artisti del calibro di Ambrogio Sparagna, ha avviato una sua intensa carriera da solista che l'ha portata in giro per il mondo con una attenzione particolare rivolta alla musica tradizionale della sua terra, l'Umbria; Valentina Casula, cantante, oristanese di origine, da ormai vent'anni trapiantata a Parigi dove si è mossa inizialmente negli ambienti del jazz per poi allargare la sua ricerca, composizione e interpretazione anche a motivi della tradizione sarda e del panorama della world music che guarda in particolare all'est Europa e al mondo arabo e indiano; Antonello Salis, pianista e fisarmonicista di Villamar, punto di riferimento ormai stabile nel panorama del jazz non solo italiano, sensibile anche nella sua capacità di prestarsi a progetti che mirano al recupero di certi elementi della nostra musica tradizionale, come nel caso di "Sonos 'e memoria"; Tenores di Neoneli, nato nel 1976 come coro a tenores Cultura Popolare su iniziativa di Tonino Cau, è una delle formazioni più longeve del panorama sardo e tra le prime a cimentarsi in molteplici progetti in cui questo stile vocale veniva accostato a altre espressioni musicali, dal jazz alla world music, sino alla grande popolarità ottenuta coinvolgendo nel gruppo anche esponenti di spicco della canzone d'autore italiana come Elio de Le Storie Tese nel progetto Neonelio; Lapola, gruppo comico cagliaritano apprezzato grazie alle sue seguitissime partecipazioni a programmi televisivi; Istituto Ernesto de Martino, fondato nel gennaio del 1966 a Milano dallo storico e ricercatore del movimento operaio Gianni Bosio, insieme a Alberto Mario Cirese, recentemente scomparso, oggi ha sede a Sesto Fiorentino e nel suo archivio sonoro specializzato, con oltre 6000 nastri magnetici per un totale complessivo di circa 15000 ore di registrazione, sono raccolti canti popolari e sociali, danze, riti, rappresentazioni popolari e testimonianze sui momenti più significativi della storia del movimento operaio.

La Fondazione Maria Carta attraverso il comitato scientifico che promuove il Premio, ha inoltre rivolto la sua attenzione anche quest'anno al mondo dell'emigrazione. Un premio verrà cosi assegnato anche al circolo Ichnusa di Madrid per la sua intensa attività culturale svolta in questi anni in un paese di nuova emigrazione per i sardi. Riconoscimento anche alla rivista "Tottus in pari" coordinata da Massimiliano Periato, che ha superato la pubblicazione del suo quattrocentesimo numero, da anni canale informativo di primo piano sulle attività e i problemi degli emigrati sardi nel mondo.

Alla manifestazione del 15 luglio è prevista la presenza di alcuni ospiti e anche delle Balentes, il gruppo che lo scorso anno a Nuoro non era potuto intervenire per il ritiro del premio loro assegnato.