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Cronaca

Il passato riemerge dalle macerie, l'ArcheOlbia non delude le aspettative

Il passato riemerge dalle macerie, l'ArcheOlbia non delude le aspettative
Il passato riemerge dalle macerie, l'ArcheOlbia non delude le aspettative
Olbia.it

Pubblicato il 02 October 2011 alle 11:39

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La città può finalmente riscoprire la sua storia, le testimonianze del passato, l’identità perduta per troppo tempo e nascosta sotto cumuli di macerie e mondezza. I monumenti cittadini, dalle Mura Puniche all’Acquedotto Romano, dalle Tombe dei Giganti alla Cisterna Romana, sono riemersi dopo tanti anni di incuria e abbandono. Il merito va ai giovani dell’ArcheOlbia che per due mesi hanno ripulito e sistemato tutti gli otto siti archeologici, affidandosi anche al prezioso aiuto della De Vizia e dei giardinieri. L’ultimo “capolavoro” l'Acquedotto romano di via Canova, che ha rivisto la luce dopo esser stato sepolto per anni sotto erbacce e calcinacci e può finalmente essere visitato da olbiesi e turisti. La Presidentessa dell’Arche Olbia, Durdica Bacciu, si dice pienamente soddisfatta e auspica ad uno spazio verde adeguato per consentire ai visitatori di "vivere appieno" il sito archeologico. L'ArcheOlbia, assegnataria di un contributo comunale per la gestione e manutenzione dei siti cittadini, ha dimostrato negli ultimi mesi un forte impegno "che punta alla valorizzazione delle risorse storiche, culturali e ambientali di Olbia". Prossimo appuntamento organizzato dall'associazione di giovani archeologi, il 22 e 23 Ottobre con "Monumenti aperti". Un'occasione per curiosi e appassionati di storia di visitare i monumenti che caratterizzano la città. Ad Olbia saranno i ragazzi delle scuole, che per due giorni vestiranno i panni di guide, ad accogliere i visitatori. "Monumenti aperti" fa parte di un più ampio progetto regionale "che ha come obiettivo quello di far riscoprire ai sardi le testimonianze del passato e rafforzare così l'identità collettiva". La manifestazione nata a Cagliari nel 1997 per volontà dell'associazionismo civile e culturale e dell'Amministrazione Civica, ha ormai preso piede in tutta la Sardegna, tra cui appunto il capoluogo gallurese.