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Il caso nazionale di Olbia. Gian Piero Scanu ospite di Lilli Gruber

Il caso nazionale di Olbia. Gian Piero Scanu ospite di Lilli Gruber
Il caso nazionale di Olbia. Gian Piero Scanu ospite di Lilli Gruber
Olbia.it

Pubblicato il 25 May 2011 alle 02:42

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Che le elezioni amministrative di Olbia godessero di una risonanza nazionale, lo si immaginava sin dall’inizio. Nonostante il rifiuto di Giovannelli nel qualificarsi come l’alchimista di un nuovo esperimento politico, quello pertinente alla composizione della coalizione vincente è un aspetto esaminato con un certo interesse. «Il CLN in salsa gallurese va dai "badogliani" della lista civica di Giovannelli agli ex comunisti di Vendola» scriveva La Repubblica a pochi giorni dal voto. In effetti, la coalizione scesa in campo a sostegno del nuovo sindaco, ha tutte le peculiarità di un esperimento accennato, mai con troppa decisione, anche a livello nazionale. Lo scopo della “grosse Koalition” era chiaro: unire tutte le forze antiberlusconiane (centrosinistra e Terzo Polo) per battere colui che, a Olbia, rappresentava il candidato pidiellino per eccellenza, Settimo Nizzi. Un esperimento che assume una valenza particolare se considerate le specificità di Olbia, una città che, da quattordici anni a questa parte, è stata costantemente propensa nel sostenere, politicamente e culturalmente, lo stile forzista di Silvio Berlusconi. Ma la rinnovata vittoria di Gianni Giovannelli, questa volta sul fronte opposto, è stata capace di conquistare la roccaforte azzurra, mandando in crisi l’egemonia del centrodestra cittadino. Analizzando il voto, una considerevole fetta dell’elettorato di centrodestra ha preferito sostenere una figura, storicamente di destra, candidata dal centrosinistra e dal Partito Democratico in primis. Un fattore riconosciuto anche da Settimo Nizzi: «A Olbia, la sinistra prende ancora circa 30 o 35 punti percentuali. Il resto sono voti di centrodestra che momentaneamente si sono posizionati in quell’area» ha dichiarato pochi giorni fa il deputato Pdl. Un risultato, comunque, che non passa inosservato agli occhi delle cronache politiche e giornalistiche di livello nazionale.

GIAN PIERO SCANU OSPITE DI LILLI GRUBER – Il vero alchimista dell’esperimento olbiese è Gian Piero Scanu. Il senatore, stratega di una vittoria inaspettata, ha partecipato, nella serata di ieri, al programma di La7 “Otto e mezzo”, in cui ha spiegato le ragioni della propria mossa politica. Interessante il servizio di Paolo Pagliaro, in cui il giornalista evidenzia la singolarità del progetto olbiese: una mescolanza politica inedita che, da Sel a Fli, ha partorito la Coalizione Civica di Gianni Giovannelli. Un progetto che ha permesso la conquista di uno dei comuni più berlusconiani d’Italia e che annovera, come cittadino onorario, proprio il Presidente del Consiglio. Un opzione, quella olbiese, esportabile anche altrove e che, secondo molti commentatori, potrebbe aprire nuovi scenari politici proprio a Roma.

Adesso, tutti gli occhi sono puntati sul primo cittadino. Per il centrodestra, l'eterogeneità della Coalizione Civica suona come una mission impossible per quanto riguarda il governo della città.«Gianni non sarà un sindaco libero. Hanno interessi contrapposti» dichiara Settimo Nizzi.«Non avremo problemi, c'è condivisione su tutto» risponde Gianni Giovannelli. Ma come si suol dire, chi vivrà vedrà.