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Cronaca

Golfo Aranci: muflone inseguito da cani cade dalla scogliera

Golfo Aranci: muflone inseguito da cani cade dalla scogliera
Golfo Aranci: muflone inseguito da cani cade dalla scogliera
Marco Agostino Amucano

Pubblicato il 04 June 2017 alle 23:09

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Golfo Aranci, 05 Giugno 2017 - Era un giovane esemplare di femmina il muflone rinvenutomorto sabato mattina in territorio di Golfo Aranci, subito dopo la località “I Baracconi”, a due passi da Cala Moresca. A vederlo per primovicino alle rocce del litorale è stato Maurizio Casula, noto appassionato di escursionismo fotografico e gestore di numerosi gruppi Facebook sulla storia di Olbia, che ha prontamente segnalato alle autorità il triste rinvenimento e ci ha fornito le foto che pubblichiamo.

Non è la prima volta che ciò capita. Lo scorso anno proprio in località Cala Moresca fu la volta di un superbo esemplare maschio, caduto in acqua e forse annegatoo ucciso, e sempre con modalità di ritrovamento analoghe. Considerato che in questo tratto roccioso l’altezza del limite di costa non raggiunge che pochissimi metri, è assai improbabile che la causa del decesso sia dovuta al precipitare da un costone, ma sia piuttosto legata ad altre cause tutte da accertare. L’ipotesi che al momento sembra prevalere, ricostruita da alcuni assidui frequentatori del luogo, è quella di un insieme di cani, non importa se randagi o meno, ma sicuramente liberi di seguire il loro istinto di predatore esaltato dall’essersi costituiti in branco, che avrebbe inseguitoi poveri mufloni terrorizzati verso l’unica via di fuga, il mare, causandone cosìil decesso.

Il problema di branchi di cani che arrivano a decimare la colonia di mufloni di Capo Figari è annoso, e ora sembrerebbe riproporsi nuovamente, se fosse accertata l’ipotesi appena esposta riferita. La colonia di mufloni, a cui sicuramente questo esemplare apparteneva, ha un’origine esogena: venne infatti introdotta diversi decenni fa dai Tamponi, la nota famiglia proprietaria di gran parte dell’attuale territorio comunale di Golfo Aranci, che liberò alcune coppie a Capo Figari, dopo averle deportate dalla zona del Montalbo, in Baronia.