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Golf, una sfida memorabile: Zoff-Romano contro Pietrangeli- Mugano

Golf, una sfida memorabile: Zoff-Romano contro Pietrangeli- Mugano
Golf, una sfida memorabile: Zoff-Romano contro Pietrangeli- Mugano
Settimo Momo Mugano

Pubblicato il 03 May 2020 alle 19:09

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Roma, 3 maggio 2020- Il 21 aprile Rai Sport ha dedicato il programma “Perle di Sport" alla carriera calcistica di Dino Zoff, uno dei portierI più bravi e famosi del calcio internazionale, facendomi rivivere uno straordinario pomeriggio della mia terrificante quarantena virale.

Da ex tifoso della Juventus ho conservato per Zoff un tifo straordinario polemizzando sempre accesamente con tutti quelli che lo mettevano in seconda posizione nelle classifiche mondiali, alle spalle del portiere russo Jascin. Ho rivissuto tappa per tappa la sua formidabile carriera che si è chiusa a 40 anni nel 1983, dopo la conquista di una miriade di scudetti, il titolo europeo e la vittoria nel 1982.

Zoff ha giocato in maglia azzurra 112 partite delle quali 50 in veste di capitano conquistando il record di imbattibilità di 1134 minuti nel campionato del 1972. È stato allenatore della Juventus, della Nazionale e della Lazio nella quale ha ricoperto anche la carica di dirigente.

Stranamente, pur avendo seguito con grande interesse la sua strepitosa carriera, lo scorrere delle immagini delle sue prestazioni, in campo nazionale e internaziona ricordate nella trasmissione sportiva mi hanno sinceramente emozionato.

L’ultima immagine del programma, però, avendolo proposto come golfista, ha acceso un mio personale e divertente ricordo.

Chiusa la sua carriera calcistica, Dino Zoff è rimasto a vivere a Roma e ha cominciato a giocare a golf, spesso ospite del Circolo Marco Simone di Laura Biagiotti, dove anche io sovente giocavo con Nicola Pietrangeli, un altro mostro dello sport internazionale considerato il più grande tennista italiano di sempre, il quale del Circolo è ancora vice presidente.

Fu quindi naturale, grazie anche alla presenza del socio del club, l'avvocato Vincenzo Romano, alto funzionario del C.O.N.I. che la nostra settimanale presenza sul percorso dovesse sfociare in una sfida a coppie sulle 18 buche. Queste erano le coppie sfidanti: Zoff- Romano contro Pietrangeli- Mugano.

I titoli di calcio di Zoff contro la fenomenale carriera di Pietrangeli nel tennis mondiale, n° 3 del mondo in singolare nel 1959 e nel 1960 secondo le classifiche del tennis dilettante redatte da Lance Tingay e nel 1961 in quella di The Daily Telegrafh.

Pietrangeli ha vinto per due volte il Torneo francese del Roland Garros nel 1959 e nel 1960, classificandosi al 2° posto nel 1961 e 1964. Ha vinto gli Internazionali d’Italia nel 1957 a Roma e nel 1961 a Torino. Ha partecipato 18 volte al Torneo di Wimbledon con risultati che sono i migliori raggiunti da tennisti italiani. Con Orlando Sirola ha formato il doppio più vincente della storia del tennis nazionale arrivando alla finale a Wimbledon nel 1956 per vincere tre dopo al Roland Garros.

La coppia Pietrangeli – Sirola detiene ancora, record il primato degli incontri disputati e vinti in Europa in Coppa Davis.

Pietrangeli vanta anche una vittoria nel doppio misto agli Internazionali di Francia del 1958 conquistata in coppia con la tennista inglese Shirley Bloomer.

Nel singolare Pietrangeli ha conquistato 124 vittorie su 164 tornei disputati in Coppa Davis, record mondiale. Nel 1976 in Cile, Capitano non giocatore della squadra azzurra composta da Barazzutti, Panatta, Zucarelli e Bertolucci, ha conquistato la Coppa Davis.

La sua fantastica carriera è stata onorata intitolandogli il vecchio campo centrale del Foro Italico di Roma e dall’essere ammesso, unico tennista europeo, all’International of Fame.

Naturalmente il più emozionato e condizionato dei quattro ero io che non avevo nessuno titolo sportivo da difendere. Ma mi difesi abbastanza bene contribuendo ad appoggiare la bella prestazione di Pietrangeli che ci vide arrivare sul tee della 17^ buca in assoluta parità.

E in parità arrivammo sul green della buca 18 con la nostra migliore pallina a 2 metri dalla buca, mentre quella dei nostri avversari cadde a circa 16 metri dalla bandiera.

Toccò a Romano, a loro puttare per primi. Nicola ed io pregustavamo già la vittoria immaginando che, da quella distanza, loro avrebbero finito la buca con 3 putt e noi con 2. Romano invece mise in buca quella maledetta palla e noi, perdendo lucidità e concentrazione, sbagliammo il putt del pareggio.

Zoff, sempre controllato nelle sue reazioni, festeggiò la vittoria alzando le braccia al cielo esibendosi sul green in una specie di danza indiana, mentre Nicola ed io commentavamo in stretto dialetto romanesco il colpo miracoloso di Romano. Partita persa e pranzo pagato.

Nicola Pietrangeli
Nicola Pietrangeli sdraiato sul green studia la linea del putt
Dino Zoff a "Tribù Calcio"