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Cronaca

Giunta Nizzi, troppi maschi: il Pd ricorre al Tar

Giunta Nizzi, troppi maschi: il Pd ricorre al Tar
Giunta Nizzi, troppi maschi: il Pd ricorre al Tar
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 October 2016 alle 17:26

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Olbia, 11 Ottobre 2016 - Alla fine, il ricorso al Tar contro la giunta Nizzi troppo ricca di testosterone rispetto ai dettami della legge Del Rio per la Parità di genere è arrivato. A comunicarlo, senza troppi indugi, è stata la stessa minoranza consiliare targata Partito Democratico.

Prime promotrici del ricorso, infatti, sono le consigliere comunali Pd Patrizia Desole e Ivana Russu.La notifica del ricorsoal Tar è arrivato quest'oggi ai diretti interessati: il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, e i suoi assessori (Silvana Pinducciu, Michele Fiori, Marco Balata, Sabrina Serra, Patrizia Bigi, Angelo Cocciu, Gesuino Satta, Giampiero Palitta).Il ricorso(sostenuto daun gruppo di donne e uomini, nonché da un'associazione)è seguito dagli avvocati Carlo Selis e Carlo Careddu, quest'ultimo consigliere comunale.

"Tale ricorso nasce dalla necessità di valutare se siastata o meno rispettata dall'ordinanza comunaledi nomina della Giuntala recente legge nr.56/2014 che tutela la parità e la rappresentanza di genere.Tale legge statuisce che la giunta comunale con più di 3000 abitanti deve essere composta per il40per centoda uno dei due generi . La legge è evidentemente diretta a tutelare quei principi, daconsiderarsi oramai naturali nella società,di rispetto delle donne e dei loro diritti, dei principi dipari opportunità e di uguaglianza sanciti dall'art. 3 della Costituzione - scrivino le due consigliere comunali, Patrizia Desole e Ivana Russu -. Il mancato rispetto di questeregole incide anche sul buon andamento della PA e sulla funzionepolitico- amministrativalargamente intesa come principio dì democraticità".

Secondo le promotrici dell'iniziativa, il ricorso ha lo scopo di "promuovere a tutti ilivelli la presa di coscienza da parte dellacollettività edi chi la rappresenta sul piano politico, che non è più possibile ignorare il pienoriconoscimento delle donne e dei loro diritti . Questa è una battaglia di civiltà fattaper tutte ledonne indipendentemente dalla loro appartenenza politica. Con molta serenità in questa occasioneein tutte le altreche sipresenteranno, si pone ilruolo istituzionale al servizio del governo dellacosa pubblica,al fine di portare alla luce l'esistenza e il rispetto di questi diritti,in virtù dellasopravvivenza democratica attraverso l'utilizzo di tutti gli strumenti democratici".