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Cronaca

Gita in Barbagia: sosta culturale a Atzara

Gita in Barbagia: sosta culturale a Atzara
Gita in Barbagia: sosta culturale a Atzara
Laura Scarpellini

Pubblicato il 23 October 2020 alle 16:09

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Atzara, 25 ottobre 2020 - Nel cuore della Sardegna la terra di Barbagia offre infiniti spunti e suggerimenti per rendere unico un soggiorno anche solo per una visita fugace. Tra i tanti paesi presenti sul suo territorio, da prendere in considerazione l'occasione di perdersi nei suggestivi borghi di Atzara. La tradizione del suo famoso per vino si affica all'antica tradizione tessile che oggi si fonde con gli stili moderni. Ma oltre che per i suoi magnifici tappeti, e le prelibatezze enogastronomiche, qui abbiamo la possibilità di immergerci nel percorso culturale del Museo d’arte Moderna e Contemporanea dedicato ad Antonio Ortiz Echagüe, autore del famoso dipinto Donne di Sardegna. La struttura museale è ospitata in un raffinato palazzo ottocentesco che ritroviamo nel centro storico del paese. L'esposizione si snoda su tre piani che ne definiscono anche la tematica: parte storica, parte artistica e parte dedicata all'allestimento di mostre temporanee.
Nella prima sezione possiamo perderci in una suggestiva mostra fotografica che vede rappresentato il borgo di Atzara nei primi decenni del novecento La seconda sezione invece attraverso un ben preciso percorso artistico, mostra opere pittoriche di artisti sardi, italiani e stranieri. L'ultima area infine è sempre in continuo fermento, ospitando di volta in volta esposizioni, dall'alto contenuto culturale. La collocazione nel piccolo centro di Atzara di un museo focalizzato nello stile moderno, è dovuto alla permanenza nei primi anni dello scorso secolo, di artisti spagnoli "costumbristi quali Eduardo Chicharro Agüera, Antonio Ortiz Echagüe e Bernardo De Quirós, affascinati dai costumi locali. Ne scaturì un fervore artistico autoctono d'ispirazione iberica, che attirò artisti sardi a soggiornarvi, e non solo. Tra i tanti vanno ricordati: Stanis Dessy, Filippo Figari, Francesco Ciusa, Antonio Ballero, Giuseppe Biasi, Carmelo Floris, Antonio Ballero e Mario Delitala. La struttura museale inoltre offre un accesso facilitato a tutti i visitatori con esigenze specifiche. Ipovedenti e diversamente abili hanno a disposizione aree e percorsi dedicati, per godere appieno dell'esperienza museale. Inoltre laboratori didattici, percorsi per bambini, mappe tattili, visite guidate, e rete wifi, rendono l'esposizione ulteriormente interessante. Le opere in mostra provengono da donazioni spontanee da parte di affezionati al mondo dell'arte, collezionisti, e enti. Il Novecento è il protagonista della mostra tra cui ritroviamo il dipinto più famoso di Antonio Ortiz Echagüe Donne di Sardegna, concesso alla struttura in comodato, dall'Istituto Superiore Regionale Etnografico. Estro, arte pittorica, colori e scene di vita che riportano in gran parte alla Sardegna e alle belle emozioni che riesce sempre ad evocare, qui sono magnificamente rappresentate. Espressioni d'arte chi la vive con passione. Una visita da non perdere.