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Gioco d’azzardo e marketing, il Regno Unito blocca le promozioni sleali. E l’Italia?

Gioco d’azzardo e marketing, il Regno Unito blocca le promozioni sleali. E l’Italia?
Gioco d’azzardo e marketing, il Regno Unito blocca le promozioni sleali. E l’Italia?
Olbia.it

Pubblicato il 17 February 2018 alle 10:00

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Olbia, 17 febbraio 2018 -Il bonus del benvenuto è una delle strategie di marketing più enfatizzate dai siti di gambling. Provate a focalizzare nella vostra mente lo spot di un marchio del gioco d’azzardo presente nel mercato online. Più o meno nella totalità dei casi viene almeno citato, se non presentato con entusiasmo, il denaro ricevuto al momento dell’iscrizione o dopo il primo deposito. Una strategia che potrebbe essere considerata illegale.

In Inghilterra infatti la Competition and Markets Authority ha aperto un’inchiesta su questo genere di promozioni, definite scorrette e con clausole ingannevoli. Al centro della polemica il fatto che in realtà i bonus ricevuti dall’utente devono essere scommessi almeno una volta prima di poter essere incassati. Il giocatore riceve dunque un bonus potenziale, non una cifra che effettivamente può ritirare al momento dell’iscrizione al sito. Il CMA auspica quindi una comunicazione in grado di porre al centro il consumatore, che deve essere consapevole del funzionamento del meccanismo e deve poter ritirare tutto il denaro che gli spetta in qualsiasi momento. Vietato quindi portare restrizioni al ritiro del cash, ancora più proibito utilizzare terminologia “ambigua”. Le proposte sono già state accolte da alcune aziende di gambling, tra cui anche il colosso William Hill.

La situazione italiana in effetti non è tanto differente dalla britannica. In diversi comuni si è verificata una vera e propria “caccia alle streghe” contro la pubblicità dell’azzardo, arrivando a vietarla in diverse fasce orarie o zone della città. Il problema principale rimane comunque l’online, in cui la proliferazione di informazioni e di immagini pubblicitarie è più difficile da contenere e controllare, nonostante i costanti controlli dell’AAMS sui bonus di benvenuto erogati dai casinò italiani. Nel frattempo, gli spot continuano ad apparire in televisione, e l’unico risultato concreto ottenuto dai movimenti contro la proliferazione dell’azzardo è l’inserimento di un breve messaggio che avverte sui rischi patologici del gioco. Rispetto al Regno Unito sembra però mancare una consapevolezza della rilevanza dell’online, almeno per le istituzioni che controllano il flusso del gioco e la salute dei giocatori. Difficile dunque immaginare un cambiamento nella presentazione dei bonus di benvenuto, come auspicato oltre il Canale della Manica.

L’online sembra essere in grado di prendere piede soprattutto in quelle realtà in cui il gioco terrestre è sempre stato limitato da vari fattori. La Sardegna per esempio non ha mai visto sorgere casinò al suo interno, e di certo non è in una posizione che ne permetta un raggiungimento agevole per i suoi cittadini. L’assenza di grandi metropoli e la presenza solo relativa di grandi città permettono quindi di rimanere in una posizione piuttosto bassa della graduatoria nazionale sul gioco d’azzardo, tanto da rimanere nella seconda metà. Le poche apparecchiature installate (rispetto alle regioni con grandi centri attrattivi) fanno sì inoltre che la raccolta pro capite sia limitata: 662 euro all’anno, ben sotto la media nazionale, come emerge da un report pubblicato da Gioconews. L’online può tuttavia stravolgere questo sistema, e portare ai sardi tutte le tentazioni dell’azzardo che non hanno mai avuto. In fondo la tecnologia moderna permette di avere accesso a un casinò semplicemente con una connessione internet. E basta poco per imbattersi in una pubblicità ambigua, che promette un bonus gratuito più difficile da ritirare di quanto sembri.