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Gallura,Cgil: verso un turismo 4.0 di grande intesa territoriale

Gallura,Cgil: verso un turismo 4.0 di grande intesa territoriale
Gallura,Cgil: verso un turismo 4.0 di grande intesa territoriale
Laura Scarpellini

Pubblicato il 04 December 2019 alle 18:29

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Olbia 3 dicembre 2019 -La Cgil della Gallura ha organizzato una due giorni, intitolata “Turismo4.0”, per individuare i percorsi che possono portare alla creazione di nuove figureprofessionali, legate al digitale, al turismo di alta qualità e al turismo sostenibile. Le primetavole rotonde si sono tenute a Porto Cervo al Conference Center, accolte da un numeroso pubblico. La terza è ultima giornata si è tenuta invece all’aeroporto di Olbia, con la collaborazione diGeasar, all’interno del programma Sardinia Tourism Call 2 Action.

E' stato messo in risalto nell'occasione, un importante dato dalla società Smeralda Holding, che possiede i quattroalberghi Cala di Volpe, Cervo, Romazzino, Pitrizza e la marina di Porto Cervo.

Su un totale di 1056 dipendenti in organico al 15 agosto 2019, ben 891 di questi sono nati evivono in Sardegna. Pertanto a quanto pare la percentuale dei dipendenti sardi della società è pari all’84,3%. In Costa Smeralda operano lavoratori di 143 Comuni della Sardegna su 377 totali dell'Isola.Il 37% dei Comuni sardi, di tutte le cinque Province, trova dunque occupazione inSmeralda Holding, società presente al nostro convegno con l’amministratore delegato,Mario Ferraro, vicepresidente del Consorzio Costa Smeralda e vicepresidenteConfindustria Centro Nord Sardegna.

D’intesa con i sindacati, sulla base dei risultati economici, dopo ogni stagione viene riconosciuto un alto premio di produzione ai lavoratori ed esiste un accordo di secondolivello dagli anni Settanta che viene rinnovato periodicamente.
Di seguito l'elenco dei paesi di cui almeno un residente lavora in Costa Smeralda:Arzachena, Olbia, Sassari, Erula, Alghero, Perfugas, Sant'Antonio di Gallura, Laerru,Nuoro, Ozieri, Nulvi, Sorso, Porto Torres, Telti, Tempio Pausania, Martis, Sennori,Tula. Luogosanto, Orune, Villacidro, Alà dei Sardi, Nughedu San Nicolò, Badesi, Bitti,Bulzi, Macomer, Bolotana, Cagliari, Monti, Oristano, Ploaghe, Uri, Berchidda, Ghilarza,
Loiri Porto San Paolo, Padru, Siniscola, Valledoria, Assemini, Bosa, Castelsardo, Dorgali,Iglesias, La Maddalena, Oschiri, Ossi, Pattada, Sant'Antioco, Scano di Montiferro,Ardara, Calangianus, Carbonia, Cossoine, Gavoi, Isili, Ittiri, Luras, Mores, Oliena,Orgosolo, Osilo, Palau, Pauli Arbarei, Santa Teresa Gallura, Sedini, Villasalto, Baratili, SanPietro, Bono, Bonorva, Burgos, Chiaramonti, Codrongianus, Florinas, Golfo Aranci,
Gonnosfanadiga, Ittireddu, Maracalagonis, Norbello, Orroli, Posada, San Gavino Monreale, Sanluri, Selargius, Tergu, Terralba, Thiesi, Uras, Uta, Abbasanta, Aglientu,Atzara, Barumini, Bauladu, Benetutti, Bonnanaro, Borore, Bottida, Budoni, Bultei,Cabras, Fonni, Girasole, Gonnoscodina, Guspini, Lanusei, Loceri, Lodè, Lodine,Lunamatrona, Mandas, Masullas, Milis, Monserrato, Noragugume, Ollolai, Olmedo,Osini, Ottana, Paulilatino, Perdasdefogu, Portoscuso, Pozzomaggiore, Quartu,Sant'Elena, Ruinas, Samassi, Samugheo, Santadi, Sedilo, Segariu, Seneghe, Siddi, Siliqua,
Solarussa, Sorgono, Tortolì, Tuili, Urzulei, Usini, Ussaramanna, Villa San Pietro,Villanova Tulo, Villaurbana.

Ma sono stati portati alla luce anche dati allarmanti sulle condizioni dei lavoratori così detti stagionali: condizionidi lavoro al limite della dignità con lavoratori stanchi fisicamente e psicologicamente. Assente troppo spesso il rispetto degli orari e dei turni di riposo. Si è parlato inoltre del dilagantefenomeno dellavoro grigio in cui si dichiarano nei contratti di lavoro 20 ore settimanali ma realmente se ne lavorano 60 e oltre. L’altissimo numero delle dimissioni è allarmante.

Si pensa ora di puntare alla riqualificazione degli edifici esistenti, che deve servire al potenziamento delle strutturericettive accantonando ulteriori sviluppi che porterebbero la dispersione dei profitti. Inoltre è parso a tutti chiaro il dover scommettere suuna governance vera del turismo andando a sviluppare non solo mare, e non solo la stagione estiva. Anzi bisogna concentrarsi sull’interno,sui siti archeologici, sull’enogastronomia e il turismo sostenibile. La Gallura si conferma essere sempre più leader del turismo dove cresce la quantità, ma non la qualità del lavoro. La mossa vincente a quanto detto da questa serie di incontri fondamentali per lo sviluppo economico territoriale sarà anche puntare sulla formazione continua dei lavoratori per dare nuove competenze digitali.

Un cammino dunque tracciato verso un turismo 4.0 che non dovrà trovarci impreparati.