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Cronaca

Gallura, gli stati generali dell'artigianato: 6000 imprese, 9000 posti di lavoro

Gallura, gli stati generali dell'artigianato: 6000 imprese, 9000 posti di lavoro
Gallura, gli stati generali dell'artigianato: 6000 imprese, 9000 posti di lavoro
Olbia.it

Pubblicato il 31 July 2018 alle 12:02

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Olbia, 31 luglio 2018 -In Gallura, seppur a regimi ridotti, il motore artigiano dell’economiagira ancora. Edilizia e impiantistica, lapideo e cura del verde,trasporti e autoriparazione ma anche, e soprattutto, servizi,ospitalità e ristorazione. Un comparto, quello delle micro e piccole attività produttive, che nelnord est della Sardegna rappresenta il 24% delle 26.600 realtàimprenditoriali, in un territorio di 26 comuni, 160mila abitanti e quasi 75mila famiglie.

Quindi, l’artigianato di Olbia-Tempio “combattee resiste” anche se risente ancora dell’onda lunga della crisi (il2017 si è chiuso con -81 imprese registrate all’Albo Imprese Artigianedella CCIAA), duramente colpito dai prestiti bancari sempre piùasfittici (-5,9% confronto tra trimestre settembre 2017 e giugno2017), da una fiscalità che ha superato il 60%, da una burocraziaancora pesante, nonostante le nuove leggi regionali ne abbiano ridottol’impatto, da inconcepibili sprechi, da riforme vessatorie, inutili omai attuate, da un sistema socio economico ancora seriamentecompromesso dalla disoccupazione, mitigato solo dalle occupazionistagionali, e da un reddito pro-capite ancora basso (10.656 euro procapite l’anno). Sono questi i numeri sul tessuto produttivo della Gallura, cheemergono dal dossier realizzato dall’Osservatorio sulle MPMI diConfartigianato Sardegna che, attraverso i dati UnionCamere e Istat difine 2017, ha analizzato la struttura imprenditoriale di ogni singolocomune dell’ex provincia Olbia-Tempio. E di questi dati, e delle prospettive del territorio, si è parlato all’Assemblea elettiva di Confartigianato Gallura che ha riconfermatoPresidente l’uscente Giacomo Meloni (imprenditore edile olbiese di 52anni), che nel prossimo quadriennio verrà affiancato dal direttivocomposto da Salvatore Delrio (comparto nautica), Agostino Pirina(movimento terra), Simone Ballo (impianti), Luigi Dettori (impianti),Marina Manconi (agroalimentare), Pietro Pattitoni (movimento terra etrasporti), Giacomino Maludrottu (metalmeccanica) e Loredana Derosas(lavorazione lapidei), supportati dal collegio dei sindaci composto daPiermario Pirina (lavorazione legno), Giovanni Mellino (autotrasportomerci) e Gianluca Stara (tinteggiature e rifiniture edili). Meloni, alla platea, ha ricordato il dialogo quotidianodell’Associazione con la Politica e le Istituzioni, per la crescitadel territorio, per la ricostituzione della Provincia, perl’abbattimento della burocrazia, per la concessione dei crediti e deifinanziamenti, per l’approvazione della legge Urbanistica e per losviluppo del turismo. “Troppo spesso i nostri interlocutori politici hanno tentato dimetterci nell’angolo – ha affermato il rieletto Presidente – ma ildialogo con loro sta cambiando perché hanno capito che sottovalutarela forza di 6mila imprese, come spesso hanno fatto, non è servito anessuno: ne’ a loro, ne’ al sistema produttivo che si è ribellatoperché scavalcato da logiche e ragionamenti incomprensibili. Perquesto a tutti, in più occasioni, abbiamo fatto capire che siamoimpostanti per la crescita del territorio e che con questa nostrarivendicazione andremo avanti. Non ci basta più essere ascoltatiesclusivamente quando si tratta di votare”. Meloni ha poi affrontato la questione dell’autonomia e ricostituzionedella “Provincia Olbia Tempio”: “Il nostro sistema produttivo deverivendicare uno spazio di autonomia politica e amministrativa, oltreche economica, nel quadro regionale, con la consapevolezza che non cisarà nessuno che ci concederà nulla che non saremo capaci diconquistarci da soli”. Su questo argomento ha lanciato un allarme:“Presto dovremo confrontarci con un sistema politico, burocratico,amministrativo che vuole togliere ancora di più dai territori ilpotere decisionale e pianificatorio per metterlo in mano a soggettiche non possono cogliere tutte le differenze e le sensibilitàterritoriali: questo non possiamo concederlo a nessuno”. Ha poi puntato l’indice contro l’eccessiva tassazione e burocrazia:“Quando le aziende, per poter pagare le tasse sono costrette adaccendere un finanziamento, questo è un punto di non ritorno Siamotutti consapevoli come questi 2 fattori stiano penalizzando la piccolae media impresa; tutti gli adempimenti, spesso inutili che ci sono, eil costo della macchina amministrativa, il fisco, il costo del lavorocon il cuneo fiscale sono temi sentiti e importanti e sappiamo beneche molte delle questioni che ci affliggono non vengono dal livellolocale. Abbiamo il compito di sensibilizzare l’opinione pubblica e inostri politici locali perché portino le questioni che ci riguardano alivello regionale o governativo. Dobbiamo agire anche a livellonazionale per cambiare questi due fattori negativi”. Infine il passaggio più atteso dagli imprenditori su turismo eurbanistica: “Presto ci saranno le regionali ed è necessario farsapere a chi ci rappresenterà che servono norme urbanistiche che ciconsentano di svolgere e sviluppare la nostra economia, la nostrasocietà e il nostro territorio, che sono “naturalmente” e fortementeorientati verso il turismo, secondo quello che anche il mercato cichiede”.

Voglio essere preciso – ha proseguito Meloni - e direchiaramente che siamo favorevoli alla proposta dell’Assessore Erriu eall’incremento delle volumetrie con regole chiare per le strutture ricettive anche all’interno della fascia dei 300 metri. Questo nonsignificherebbe, come non lo è stato finora, deturpare l’ambiente o fare colate di cemento indiscriminate, ma dare risposte concrete alle necessità di un turismo, che per un certo target di clientela chiede servizi adeguati e camere con degli standard adeguati alle sue aspettative. Non ci sono motivazioni per sostenere che non si possonofare cambiamenti su strutture che già esistono e fare modifiche inassoluto. Quindi ci vuole un piano urbanistico adeguato”. Per il Presidente di Confartigianato Gallura il tema dei servizi a supporto del turismo, che consentirebbero una fruibilità delterritorio tutto intero quello costiero e quello interno, è un argomento molto caldo. “E’ necessario realizzare delle infrastruttureadeguate che rendano accessibile l’intero territorio – ha continuato –strutture che mettano veramente in relazione l’intera Gallura. Solo così potremo superare una diatriba che non ha più senso tra costa einterno perché continuiamo a chiamare interno anche territori che sipossono collegare con massimo trenta minuti di percorrenza in unastrada decente e che eviterebbero lo spopolamento dei paesi, lapossibilità per chi ci visita in una stagione più lunga di quellabalneare di fruire di tutte le nostre possibilità e delle nostreattrattive che devono essere messe in vetrina e rese fruibili”. L’ultima parte del discorso di Meloni è stata dedicata ancheall’export: “Siamo consapevoli di quanto sia importante accedere anuovi mercati per i nostri settori tradizionali dell’agroalimentare,come hanno dimostrato i progetti di promozione, ma siamo altrettantoconsapevoli di quanto siano necessari sia il supporto economico, siala collaborazione tra imprese”. Poi la riflessione finale: “Il mondo sta cambiando e dobbiamo farloanche noi – ha concluso - dobbiamo prendere atto di questocambiamento, anche per una piccola impresa locale ormai i competitorssono globali, ma lo sono anche le opportunità. Lavoriamo pervalorizzare quello che abbiamo di originale e di unico che sono lenostre radici e il nostro modo di fare le cose, a regola d’arte conquei valori che sono tipici dell’artigianato, del made in Italy”. Dal dossier emergono altri dati importanti. A livello settoriale si osserva che il 64,4% delle 1.743 imprese delManifatturiero, pari a 1.123 unità, sono artigiane; il 56,5% delle4.277 imprese delle Costruzioni, pari a 2.416 unità, sono artigiane eil 16,2% delle 12.589 imprese dei Servizi, pari a 2.036 unità, sonoartigiane. In tutti e tre i macro-settori l’artigianato, nel periodo2016-2017, registra una perdita: di -37 unità nel Manifatturiero, di-32 unità nelle Costruzioni e di 11 unità nei Servizi.Nell’artigianato del territorio lavorano 8.928 addetti, di cui il 47,1%, pari a 4.202, sono dipendenti e gli altri 52,9%, pari a 4.726,sono indipendenti. Nell’area territoriale in esame si contano 14.133 micro imprese conmeno di 10 addetti che rappresentano il 96,7% del tessutoimprenditoriale dell’intero territorio e occupano 26.946 addetti, parial 66,7% del totale. Mentre le micro-piccole imprese con meno di 50 addetti sono complessivamente 14.565 e rappresentano il 99,7% deltotale e danno lavoro a 34.226 addetti pari all’84,7% dell’occupazionedel territorio. Tra i comuni con il più alto tasso di imprenditorialità troviamo Olbiacon 9.497 imprese, seguita da Arzachena, Tempio Pausania, La Maddalenae San Teodoro. Tra quelli maggior vocazione artigiana sempre Olbia inprima fila (2.098) seguita sempre da Arzachena, Tempio Pausania, LaMaddalena e Santa Teresa Gallura. L’incidenza maggioredell’artigianato sul totale delle imprese la troviamo a Sant'Antoniodi Gallura (35,1%), seguito da Luras, Calangianus, Padru e Budoni.

Infine il più alto reddito pro-capite (imponibile) è registrato a Loiri Porto San Paolo (12.164 euro), seguito da Golfo Aranci, LaMaddalena, Palau e Aglientu.