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Cronaca

Gallura, aumenta il mercato del falso: artigiani a rischio

Gallura, aumenta il mercato del falso: artigiani a rischio
Gallura, aumenta il mercato del falso: artigiani a rischio
Olbia.it

Pubblicato il 04 August 2019 alle 18:10

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Olbia, 04 agosto 2019 -Estate, purtroppo, è sempre più sinonimo di contraffazione e di offensiva al made in Italy.

In Sardegna, sotto attacco della “multinazionale del falso”, ci sono 808 imprese artigiane; queste rappresentanoil 14,5% del totaledell’artigianato manifatturiero sardo. In altre parole, una impresa su 7è esposta al fenomeno e tale dato colloca la nostra Isola al14esimo postodella classifica delle regioni italiane. Tale situazione mette in pericolo, quotidianamente, il lavoro di 1.556 addetti sardi.

Cosmetici, gioielli, occhiali, giocattoli ma soprattutto è l’area della “moda” quella più a rischio, con le imprese dell’abbigliamento e degli accessori, delle calzature, del tessile e della maglieria che vedono quotidianamente compromessa la propria esistenza.

A rivelare le dimensioni del fenomeno della contraffazione in Sardegna è un rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna che, su dati Istat, Mise e Guardia di Finanza, ha analizzato i settori, le imprese e gli addetti dell’artigianato maggiormente esposti alla contraffazione.

“Siamo in una stagione – commenta Antonio Matzutzi, Presidente Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – in cui il fenomeno del “falso” fa sentire i suoi effetti per questo diciamo forte e chiaro: non comprate “patacche””. “La nostra Associazione – sottolinea Matzutzi – continua a vigilare sul fenomeno e a chiedere maggiore tutela per gli imprenditori. E non ci riferiamo soltanto al commercio abusivo di merce contraffatta sulle spiagge o nelle principali piazze, ci sono anche altri aspetti da tenere sotto controllo: per esempio l’organizzazione dei mercatini cosiddetti “artigianali”, un “marchio” che viene assegnato, a nostro parere, senza i necessari controlli. Spesso di artigianale in esposizione c’è veramente poco”.

Nell’isola, nel settore moda (tessile, abbigliamento, calzature, accessori, maglieria, accessori) sotto attacco sono ben 274 imprese, nei cosmetici 7, per le apparecchiature elettriche ed elettroniche 28, tra i gioiellieri 153, per i giocattoli 3, e tra le forniture mediche e occhiali 343.

A livello territoriale, la maglia nera spetta alla provincia diSassari-Gallura: le imprese maggiormente esposte alla contraffazione sono 269 e rappresentano il 15,2% del totale dell’artigianato manifatturiero. Seguono Cagliari con 236, Nuoro 124, Sud Sardegna 100 e Oristano con 79.

“Il mercato del falso è un fenomeno che non esitiamo a definire “criminale” – continua Matzutzi – e che va combattuto a livello internazionale, nazionale, regionale fino ad arrivare al locale”.

Per Confartigianato, l’azione repressiva e la collaborazione tra le Forze dell’Ordine di tutti i Paesi, devono essere accompagnate da attività di prevenzione e da iniziative legislative a tutela dell’origine e della qualità dei prodotti, a cominciare dall’approvazione di una regolamentazione europea, come quella sul “made in”, che obblighi a indicare l’origine dei prodotti e garantirne la piena tracciabilità. Bisogna, altresì, intensificare le attività di formazione e informazione alle imprese e ai consumatori sui danni provocati dalla contraffazione, sulla difesa della proprietà intellettuale e industriale.

“Per questo condividiamo gli obiettividi una recente proposta di Legge per contrastare la contraffazione e istituire un marchio “100%Made in Italy” – conclude il Presidente di Confartigianato Sardegna – infatti proteggere laqualità manifatturiera italiana e contrastare il falso, per le nostre imprese, sonoimpegni prioritari”.