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Cronaca

Gallura, apicoltori: ecco come nasce il miele più prezioso

Gallura, apicoltori: ecco come nasce il miele più prezioso
Gallura, apicoltori: ecco come nasce il miele più prezioso
Laura Scarpellini

Pubblicato il 15 August 2020 alle 17:51

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Olbia 16 agosto 2020 - La Coldiretti Sardegna ha lanciato l'allarme sul crollo della produzione del miele sulla nostra Isola.

E' stato stimato - fonte Ansa - che 1767 apicoltori rischiano di dover dismettere in breve tempo i 66.773 alveari presenti in Sardegna. A rischio sono ovviamente gli 828 apicoltori professionali (939 risultano essere in autoconsumo, i cosiddetti hobbisti). A tutto bisogna aggiungere la lentezza della macchina burocratica che non ha permesso al 70% degli apicoltori di ricevere gli indennizzi per la siccità del 2017. Poi quest'anno la Sardegna ha subito variazioni di clima inusuali, e il maestrale ha colpito l'Isola nel periodo di maggior sviluppo della produzione nettarifera, mettendo a dura prova la produzione delle api.

Ma c'è chi prosegue nel suo lavoro di apicoltore con passione, incurante delle difficoltà che il mercato sta attraversando in questo periodo

Incontriamo Cristiano Carboni che a Luras ha sviluppano un'attività produttiva partendo proprio dall'amore per la natura e le api: "Ho avviato un ‘impresa agricola 5 anni fa per riscoprire i profumi e sapori di una volta: Abbiamo iniziato con l’olio di lentisco e a seguire tutti i prodotti che potessero essere fatti all’interno dell’area della nostra azienda come olio di olivastro, oli essenziali ,orticoli e apiario.In un’azienda green come la nostra non potevano non esserci anche le api che ci aiutano nelle impollinazioni e ci ricompensano con i loro prodotti quali miele, polline e propoli".

Non è di certo semplice avviare un'attività così delicata che si mantiene grazie a perfetti equilibri tra uomo, e natura:"L’avviamento dell’apicoltura a livello di produzione e vendita oggi giorno è una pazzia. Ormai si è più spinti dalla passione che dal guadagno.Troppe le incognite meteo stagionali che possono compromettere le fioriture, per non parlare delle malattie che possono distruggere interamente un apiario. Se poi a tutto questo ci aggiungiamo che il miele e il terzo prodotto alimentare più contraffatto al mondo,si avvalora il fatto che chi pensa oggigiorno di improvvisarsi apicoltore ha vita breve".

Le maggiori testate italiane hanno dato ampio spazio alla sopravvivenza a rischio sia delle api che degli apicoltori, non solo in Italia.
"La situazione degli apicoltori sardi non è delle più rosee perchè il problema non è tanto la vendita quanto la produzione - così ci introduce sulla questione sarda Cristiano Carboni -.La richiesta e più dell’offerta. In Sardegna abbiamo la fortuna di avere ancora angoli di natura incontaminata con fioriture uniche nel loro genere. Ciò ci permette di contraddistinguerci rispetto ad altri Paesi meno fortunati dal punto di visto ambientale.Il mare ci tiene al riparo da tante malattie e problemi in apiario".

Nelle ultime settimane si è fatto un gran parlare della grande diffusione sul mercato del cosi detto miele cinese che del prezioso prodotto delle api, non ha veramente nulla."La concorrenza cinese non ci preoccupa tanto quanto scarsa produzione rispetto alla richiesta. Non facciamo scorte e chi acquista miele sardo direttamente in apiario difficilmente poi ne comprerà proveniente dalla Cina seppure ad un costo bassissimo.I mieli di importazione e la loro contraffazione e un problema creato e generato dalla grossa distribuzione che preferisce la quantità alla qualità".

Il periodo segnato dal lockdown che abbiamo vissuto con apprensione, è stato in qualche maniera utile proprio per suscvitare la voglia di riscoprire il proprio territorio, con le sue produzioni: "Durante il periodo Covid c’è stato da parte degli internauti una riscoperta dei prodotti della salute,fra cui il miele.Ne abbiamo venduto tantissimo e ora stiamo già raccogliendo prenotazioni per la prossima stagione".

Avviare un'attività in questo periodo comporta avere competenza nel campo, professionalità e soprattutto una grande tenacia:"A chi volesse intraprendere questa professione oggi, gli direi di pensarci molto bene. Ci sono molte incognite per riuscire a produrlo a causa di interferenze dovute all’uomo ma ancor più alle incognite naturali nel decorso delle stagioni. Occorre fare molta pratica in apiario in tutte le fasi delle lavorazioni per capire che non c’è margine di errore per poter riuscire in questa impresa, e che difficilmente si diventa apicoltori leggendo solo un libro".

"Il nostro sogno e di poter vedere realizzato il nostro progetto d’azienda e poter far conoscere i prodotti dell’apiario a chi ancora non lo conosce.
In episodio recente curioso e simpatico lo abbiamo avuto prima del periodo Covid di due clienti stranieri che arrivati in azienda hanno acquistato tutto ciò che produciamo in piccolissime quantità, detta loro per assaggiare di tutto. Poi sono tornati con analisi alla mano a farci i complimenti e proporci una collaborazione nel loro Paese.Piccole cose che ci fanno sperare in un futuro migliore e che magari stiamo lavorando sulla giusta strada".Cristiano Carboni con Le Antiche tradizioni di Sardegna è divenuto in poco tempo un'eccellenza della Gallura, creando un indotto turistico con chi viene in Sardegna alla scoperta della natura e dei suoi prodotti tipici.

Chi parla è giuseppe Porcu laureato in agraria e socio insieme alla sorella Roberta della società

Un'altra realtà dell'apicoltura consolidata da tempo in Gallura, è l'azienda Antica Apicoltura Gallurese a Berchiddeddu (Olbia). L'incontro con Giuseppe Porcu laureato in agraria e socio, insieme alla sorella Roberta della società apistica, ci racconta di quando tutto ebbe inizio nel lontano '81. Al tempo nostro padre dottor Porcu Pietro Paolo medico condotto pressola frazione olbiese di Berchiddeddu, ebbe in regalo da un suo paziente una famiglia di api. Si affascinò molto al lavoro di quei laboriosi insetti al punto che le famiglie di api divennero sempre di più di li a poco. I Lo sviluppo della nuova passione coinvolse anche l'amico Maludrottu che praticava l'apicoltura da tempo sia con le arnie che con i bugni rustici. Negli anni i tre figli Giuseppe, Roberta e Davide iniziarono ad appassionarsi al lavoro con le api, tanto che oggi ne hanno ereditato le redini."L’Antica Apicultura Gallurese ha la fortuna aver alloggiati i propri apiari sulle colline circostanti Berchiddeddu - prosegue con orgoglio Giuseppe Porcu - Un territorio aspro totalmente privo di qualsiasi forma di agricoltura intensiva, privo di fabbriche e di strade ad alto traffico. Qui la presenza dell'uomo è molto rara apportando minimi cambiamenti a quella che è la natura incontaminata del territorio. Proprio sfruttando una situazione ambientale cosi favorevole a ha fatto sì che la nostra ditta potesse produrre dei mieli pregiatissimi, totalmente privi di qualsiasi forma di contaminante. Non vi sono presenti nel nostro miele residui di trattamenti agricoli, metalli pesanti provenienti dal traffico stradale e qualsiasi altra forma di inquinamento chimico che spesso si ritrova negli altri territori, maggiormente antropizzati. La vegetazione presente nel territorio di Berchiddeddu ci consente di produrre mieli monoflora di lavanda, cardo, corbezzolo ed un pregiatissimo millefiori. In alcune annate particolari e stato possibile raccogliere miele di erica e di asfodelo. Grazie alla riscoperta degli antichi procedimenti è stato poi possibile iniziare a produrre nuovamente l’abbamele un alimento che trova le sue origini nella cultura della nostra Isola".

Di certo il percorso professionale dell'Azienda non sarà stato sicuramente sempre facile: " La più grosse difficoltà che mio padre ha incontrato all’inizio della sua attività è quella quella di dover organizzare l’allevamento delle api in funzione delle fioriture presenti nella zona. La Gallura è un territorio per certi versi molto aridi ma che allo stesso tempo ha delle fioriture molto pregiate, seppur poco produttive come la lavanda e il corbezzolo".

"La forza della nostra azienda sta nel fatto che nostro padre dott Porcu con nostra madre Maria Antonietta Caria, ha saputo trasmettere a noi figli la passione per le api e la produzione del miele. Ottimizzando tra noi gli incarichi, abbiamo reso quest’azienda davvero speciale". Così prosegue il suo racconto Giuseppe Porcu che punta la sua attenzione sulla crisi economica del momento: "La difficile crisi economica che stiamo attraversando ha sicuramente complicato la già difficile vita di noi imprenditori. Il rinnovo dei contratti, il rapporto con i buyer si è dovuto trasformare dagli incontri fisici in cui era tutto più semplice,a un contatto telefonico. Così risulta più complicato spiegare le nostre esigenze aziendali e anche la vendita ne ha risentito. Il cliente stagionale che viene in vacanza acquistando il nostro miele portandosi a casa un po’ di Sardegna, quest’anno è totalmente assente. Verrà a mancare pertanto una parte importante del nostro fatturato, garantito ogni anno dal turismo estivo".

Si sta registrando negli ultimi anni un desiderio al ritorno delle attività e alle professioni a contatto con la natura. Anche quello che sembra in realtà molto semplice, è frutto di studio e e grande lavoro: "Siccome l’apicoltura è diventata in attività che richiede oltre che una grande passione anche delle conoscenze particolari che ti consentano i affrontare le gravi malattie, e i cambiamenti climatici non prevedibili, è importante che chi inizia questa attività sia una persona capace di acquisire queste conoscenze".

Il miele sardo custodisce molte particolarità che lo rendono apprezzato e molto ricercato sul mercato: "La Sardegna e più precisamente la nostra Gallura ha delle fioriture molto pregiate, ma con delle produzioni nettarifere molto scarse. Ciò unitamente alla totale assenza di qualsiasi forma di inquinamento è il cardine della produzione di mieli pregiati che sono apprezzati in tutto il mondo. In nessuna altra parte del mondo potrebbero essere prodotti mieli dalle stesse caratteristiche".

Il grande lavoro e l'incertezza del mercato, non vanno a scalfire comunque la soddisfazione che si ricava nel vedere il successo del proprio prodotto: "La più grande soddisfazione è l’apprezzamento da parte della clientela che continuamente decide di scegliere il nostro miele. I diverti premi vinti nei concorsi continuano ad attestare la qualità del nostro prodotto. Ora il nostro sogno nel cassetto è quello di aumentare sempre di più il numero degli alveari, aumentando la produzione e affacciarci con maggiore efficacia sui mercati esteri. Come ormai sappiamo tutti, i miele esteri hanno invaso il nostro mercato con prezzi talmente al ribasso da rendere la concorrenza difficilissima. Sarà questo continuo lo stimolo a produrre mieli di ottima qualità, affinchè il consumatore possa distinguerli con facilità. Quest’anno come già capitato in precedenza, purtroppo è stata un’annata particolarmente scarsa. A causa dei problemi legati ai cambiamenti climatici si va riducendo sempre più il periodo di produzione, con fioriture lampo che non sempre consentono alle api di produrre una buona quantità di miele". !

Un barattolo di miele è un bene prezioso, e dona grandi benefici nostro organismo. A quanto pare il prezioso nettare fa bene anche al cuore della Sardegna, e all'economia.