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Cronaca

Gallura: 500 abusi edilizi nelle più importanti cittadine

Gallura: 500 abusi edilizi nelle più importanti cittadine
Gallura: 500 abusi edilizi nelle più importanti cittadine
Dénise Meloni

Pubblicato il 26 August 2017 alle 12:10

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Olbia, 27 Agosto 2017- La Sardegna, famosa e amata per il suo mare, sta iniziando ad avere una nomea altrettanto importante per il record di fiumi di cemento e abusi edilizi, guadagnando il sesto posto in Italia. I dati diffusi dell'Agenzia del territorio diffusi da LaNuova Sardegnaparlano di 2.799 casi ogni 100 mila abitanti.

Le ordinanze di demolizione si sprecano nel senso stretto del termine, in quanto, al lato pratico, non raggiungono mai una condizione di concretezza, permettendo lunga vita agli abomini di cemento che deturpano la nostra isola. Ma il problema non è solo strettamente estetico o poco rispettoso verso un patrimonio naturalistico che tutti ci invidiano. La Sardegna ha un altissimo rischio idrogeologico e gli immobili costruiti vicino ai fiumi o addirittura dentro, case edificate su terreni franosi, moltiplicano il rischio di alluvioni devastanti, come è successo ad Olbia 2013, causando la morte di 18 persone in tutta la Sardegna (la gran parte tra Olbia e la Gallura).

I numeri degli abusi, in Gallura, sono importanti: la Procura di Tempio ha individuato oltre 500 abusi edilizi tutti compresi tra Olbia, La Maddalena, Loiri Porto San Paolo, Arzachena e Santa Teresa Gallura. Le prime demolizioni sono avvenute nel 2014 a La Maddalena, tra la rabbia e lo sconcerto dei proprietari nonostante si trattasse dell'esecuzione di sentenze passate in giudicato.

Ad Olbia, invece, sono aperti ben 17 piani di risanamento, in soldoni zone che andrebbero risanate perché sviluppatesi nel pieno boom dell'abuso edilizio. Non rimane che augurarsi che i piani di risanamento vengano rispettati e che le vite umane acquisiscano più valore di una colata di cemento.