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Cronaca

Gallura, 200 sardi bloccati in Corsica: chiamato il Prefetto

Gallura, 200 sardi bloccati in Corsica: chiamato il Prefetto
Gallura, 200 sardi bloccati in Corsica: chiamato il Prefetto
Olbia.it

Pubblicato il 14 February 2020 alle 14:58

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Olbia, 14 gennaio 2020 - A causa dell'incidente avvenuto al Biraglia, traghetto che collega Santa Teresa Gallura all'Isola gemella, da diversi giorni 200 persone sono bloccate in Corsica. Il problema dovrebbe essere in via di risoluzione, ma il blocco sta creando difficoltà.

Ecco perché è scesa in Campo la Confartigianato Gallura che ha deciso di scrivere al Prefetto di Sassari, interessando anche quello di Cagliari, per chiedere di intervenire per risolvere la questione delle 200 persone bloccate, ormai da 5 giorni, in Corsica.

Infatti, sono circa in 200, tra autotrasportatori con i loro mezzi, turisti e lavoratori, che da lunedì scorso non riescono a tornare in Sardegna a causa dell’indisponibilità, per varie ragioni, delle navi che coprono la rotta tra le due Isole gemelle.

La situazione, già grave, è precipitata stamattina alle 7.00 quando, al porto di Propriano, alle persone e ai mezzi in possesso di regolare biglietto, è stato impedito l’imbarco per sconosciuti “motivi di ordine pubblico e sicurezza”.

“Qualche giorno fa abbiamo ricevuto il grido d’aiuto, e la richiesta di sostegno, da parte degli autotrasportatori costretti a questo incredibile soggiorno forzato nell’Isola francese - afferma Giacomo Meloni Presidente di Confartigianato Imprese Gallura – e da subito ci siamo attivati per sbloccare la situazione e credendo che tutto si sarebbe risolto nel giro di qualche ora”.

“Questa mattina la già grave circostanza, è precipitata – continua Meloni – così la decisione di interessare i Prefetti chiedendo un intervento urgente, che coinvolga anche il Ministero degli Esteri”.

“Una soluzione, momentanea e straordinaria, potrebbe esserci – suggerisce sempre Meloni – sarebbe quella di spostare una delle navi che operano su La Maddalena, facendo compiere la rotta Bonifacio-Santa Teresa per consentire ai 200 di rientrare in Terra sarda, consapevoli delle difficoltà, burocratiche e relazionali tra Italia e Francia, che comporta la copertura delle rotte internazionali”.

Le rotte che dai porti della Gallura vanno in Corsica sono i primi collegamenti transfrontalieri italiani con la Francia. Dalla nostra Isola partono, quotidianamente, nell’Isola gemella granito e manufatti in pietra, legname e materiali edili, infissi e vetro, oltre ovviamente prodotti freschi e lavorati dell’alimentare.

“Soprattutto – prosegue Meloni – c’è un quotidiano via vai di squadre di operai qualificati e singole maestranze, molto apprezzate nell’edilizia e, in generale, nelle costruzioni, che si muovono non solo dalla Gallura ma anche dalla provincia di Sassari e da tutto il resto della Sardegna”

“Mai avremmo creduto di arrivare a questo livello – rimarca il Presidente di Confartigianato Gallura - nessuno, tra autorità marittime e Compagnie di Navigazione pare adoperarsi per trovare una soluzione reale e concreta. Soprattutto siamo delusi dalla Politica regionale che, tranne qualche singolo intervento, non ha dato segni di reazione. Tutto questo è inaccettabile dal punto di vista umano e da quello professionale”.

Confartigianato Gallura ricorda come i problemi sulle rotte da e per la Corsica siano ormai cronici e si ripetano ciclicamente senza che, in tanti anni, nessuno abbia cercato di porre rimedio in modo reale e concreto.

Per l’Associazione Artigiana “che si tratti delle condizioni meteo, o di un guasto alle navi oppure della capacità ridotta di imbarco degli automezzi, a perderci sono sempre gli autotrasportatori e le imprese produttrici. Ciò che preoccupa è il rimando continuo, nei decenni, della ricerca delle soluzioni definitive, condivise e che accontentino gli armatori, gli imprenditori e le popolazioni locali”.

Confartigianato Gallura ricorda come “la situazione che si è creata, ovvero il problema delle navi troppo piccole, in primis, comporterà un aggravio dei costi per le imprese e gli autotrasportatori, in quanto costretti a spostarsi su altri imbarchi; poi l’aumento dei tempi di percorrenza e, infine, un aumento del traffico sulle strade: sono questi i fattori che, senza dubbio, andranno a incidere sulla “salute” dell’economia della Gallura e di tutto il nord Sardegna”.

Per questo, l’Associazione Artigiana gallurese chiede il ripristino, quando più veloce possibile, della rotte tra Sardegna e Corsica e, in prospettiva, un approfondito studio sulle soluzioni possibili affinché i porti del Nord est dell’isola possano essere ammodernato e possano essere fatti tutti i lavori per farli diventare attracchi per navi con una stazza maggiore di quella consentita adesso. Perché la crescita della Sardegna passa anche per la crescita dei porti, cosiddetti, minori.