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Febbre del Nilo, dati aggiornati: 1 nuovo caso a Olbia e altri 3 in Gallura

Febbre del Nilo, dati aggiornati: 1 nuovo caso a Olbia e altri 3 in Gallura
Febbre del Nilo, dati aggiornati: 1 nuovo caso a Olbia e altri 3 in Gallura
Olbia.it

Pubblicato il 20 October 2018 alle 16:47

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Olbia, 20 ottobre 2018 - Sono stati recentemente aggiornati dall'Ats Sardegna i dati concernenti la Febbre del Nilo e i relativi contagi. Di seguito riportiamo l'elenco dei casi confermati di positività al virus dal più vecchio al più recente: in totale sono 15.

Dal 28 giugno a oggi sono quindici i casi di positività al virus West Nile confermati dal Centro di Referenza Nazionale di Teramo: tre positività sierologiche (presenza di anticorpi specifici) riscontrate rispettivamente in un cavallo nel Comune di Oschiri (26 settembre), in un cavallo nel Comune di Olbia (30 agosto 2018) e in un cavallo nel Comune di Sassari (2 ottobre); dodici le positività alla ricerca del virus riscontrate: un caso confermato in un pool di zanzare nel Comune di Alghero (14 agosto), in un tacchino nel Comune di Ardara (5 ottobre), in nove esemplari di cornacchia grigia (in data 6 settembre a Porto Torres, in data 2 ottobre a Bonorva, in data 1 ottobre a Padru e in data 15 ottobre 1 caso nel Comune di Olbia, 2 casi ad Alghero, 2 casi a Sassari, 1 caso nel Comune di Palau) e un caso in un esemplare di ghiandaia nel Comune di Arzachena in data 15 ottobre. Devono essere ancora confermati dal CESME, così come previsto dal Piano nazionale integrato di sorveglianza e risposta al virus West Nile 2018, quindici casi di positività al virus diagnosticati dai laboratori dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna: due positività riscontrate in due ghiandaie nei Comuni di Arzachena e di Loiri Porto San Paolo e sette positività riscontrate in esemplari di cornacchia grigia nei Comuni di Alghero (2 casi), Ozieri (4 casi), Tempio Pausania (1 caso). Inoltre si attende la conferma da parte del CESME del sospetto di virus Usutu riscontrato in un pool di zanzare catturate all’interno di un’azienda sita in località Piredda del Comune di Oschiri. I due virus, West Nile e Usutu, condividono cicli di diffusione simili caratterizzati dalla trasmissione tra zanzare ornitofiliche (soprattutto Culex spp.) e alcune specie di uccelli selvatici che possono fungere da serbatoio e amplificatore.

Differiscono sostanzialmente sia per l’associazione con fenomeni di elevata mortalità in uccelli, frequenti nel caso dell’Usuv e rari per il West Nile, sia in termini di impatto sulla sanità pubblica: se il WNV è responsabile di casi umani con sintomi neurologici gravi, la capacità di indurre forme cliniche neuroinvasive da parte dell’usuv è, ad oggi, limitata a poche segnalazioni sporadiche in Emilia Romagna. «Sebbene non siano stati confermati dei casi umani nel territorio del Nord Sardegna - dichiara il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASSL Sassari, Francesco Sgarangella - è opportuno che la popolazione adotti o continui ad adottare tutte le misure idonee per evitare di essere punta dalle zanzare o da altri insetti, una forma di prevenzione che deve essere adottata a prescindere dalla presenza del virus per evitare la trasmissione di eventuali agenti patogeni». Per gli equidi l’unica misura di prevenzione alla malattia è rappresentata dalla vaccinazione che è a carico del proprietario degli animali. Nessun limite viene, invece, imposto per quanto riguarda la movimentazione degli equidi in aree endemiche ma è opportuno attuare dei programmi di profilassi vaccinale prima di tali spostamenti, sopratutto verso territori dove è stata recentemente dimostrata la circolazione virale. «Tutti gli allevatori e i colleghi veterinari liberi professionisti devono segnalare ai Servizi veterinari competenti per territorio tutti i casi di sintomatologia nervosa negli equidi che devono essere notificati e sottoposti ad indagini approfondite per escludere o confermare la WND indipendentemente dall’area geografica dove questi si manifestano – conclude Sgarangella. Negli equidi sono sintomi tipici della malattia: debolezza arti posteriori, incapacità a mantenere la stazione quadrupedale, paralisi/paresi agli arti, fascicolazioni muscolari, cecità, ptosi del labbro inferiore o paresi/paralisi dei muscoli labiali o facciali, digrignamento dei denti».