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Fasolino trascina il CDX, Salvini spinge, Nizzi l'affonda

Fasolino trascina il CDX, Salvini spinge, Nizzi l'affonda
Fasolino trascina il CDX, Salvini spinge, Nizzi l'affonda
Angela Galiberti

Pubblicato il 05 March 2018 alle 14:26

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Un uomo solo al comando incapace di fare un passo indietro, dei giovani competenti non valorizzati, un cavallo vincente affossato: l'analisi della débâcle di Forza Italia

Olbia, 05 marzo 2018 - Seggi chiusi, schede pressoché scrutinate nella loro totalità e un grande vincitore: il Movimento 5 Stelle che in Sardegna ha sfondato la barriera del 40% delle preferenze diventando primo partito e conquistando tutti i collegi della circoscrizione sarda.

Un successo clamoroso, specialmente nel Nord Sardegna dove i pentastellati hanno vinto anche nell'unico collegio - quello del Nord Est - tradizionalmente roccaforte del Centrodestra. Ed è su questa porzione di Sardegna che la nostra analisi del voto prende corpo: in quel collegio chiamato Olbia dove i sondaggi, circa un mese fa, davano in vantaggio il Centrodestra con Giuseppe Fasolino, pupillo di Silvio Berlusconi e uomo immagine del partito.

La domanda che in questo momento tutto il centrodestra gallurese si pone è questa: com'è stato possibile perdere con l'asso vincente? Giuseppe Fasolino era (e rimane), infatti, l'uomo giusto per portare a casa un grande risultato. Tant'è che, con l'ufficializzazione della sua candidatura, il centrodestra gallurese è schizzato in alto nei sondaggi recuperando terreno sul Movimento 5 Stelle. Siamo a fine gennaio - inizio febbraio: la situazione, per tutti, è nota e riguarda il treno dei pentastellati che al sud sta prendendo velocità allarmante per tutti i partiti tradizionali.

Il primo febbraio Repubblica.it pubblica un'analisi molto interessante nella quale il collegio gallurese torna in bilico: Fasolino traina il centrodestra e recupera due punti percentuali importantissimi. L'ultimo mese di campagna elettorale inizia con queste premesse: Gallura in bilico con l'ago della bilancia che punta su Fasolino.

Le premesse per una vittoria c'erano tutte, ma qualcosa non ha funzionato. Fasolino si presenta a ogni incontro accompagnato da Settimo Nizzi, sindaco di Olbia: presenza, questa, considerata ingombrante da molti (così affermano le "voci di corridoio"). Tra i due, politicamente parlando, non correrebbe buon sangue, masi presentano sempre insieme: Nizzi avvolge in un abbraccio politicamente "mortale" il sindaco di Golfo Aranci e - secondo i bene informati - approfitterebbe della campagna elettorale per lavorare a una possibile candidatura alla guida della Sardegna come governatore.

Mentre la campagna elettorale di Fasolino va avanti febbrilmente con incontri e assemblee in tutto il collegio elettorale, a Olbia il Sindaco pesta una buccia di banana: durante un incontro ufficiale con l'ambasciatore del Qatar, Nizzi afferma il desiderio di dedicare la nuova scuola di Maria Rocca alla madre dell'emiro del Qatar. L'imbarazzo in aula consiliare è tangibile (anche tra i suoi), ma Nizzi non sembra accorgersene: la notizia, poche ore dopo, viene pubblicata prima da La Nuova Sardegna e poi da Olbia.it, due testate che daranno la possibilità ai cittadini di esprimere un'opinione su quella che in poche ore diventa la notizia del momento.

La vicenda dell'intitolazione diventa un boomerang comunicativo in un momento estremamente delicato per la campagna elettorale: mancano 15 giorni alle elezioni. Il giorno dopo la pubblicazione, la vicenda diventa di dominio nazionale, dal Comune non arrivano dichiarazioni ufficiali e Olbia.it pubblica un innocuo sondaggio per dare la possibilità agli olbiesi di esprimere un'opinione su un tema molto caro a tutti i cittadini. A questo punto arriva la seconda buccia di banana: Olbia.it viene eliminata dalle testate accreditate del Comune di Olbia per aver dato voce ai cittadini e la vicenda viene resa pubblica dopo tre giorni e una serie di mediazioni fallite, scatenando le ire della città e di tutte le forze politiche (centrodestra compreso).

E' in questi due episodi che, comunicativamente parlando, si gioca la campagna elettorale: un partito con un uomo solo al comando che non lascia spazio ai giovani presenti nelle sue file e che affossa il cavallo vincente per non aver fatto un passo indietro quando necessario. Un partito in definitiva non strutturato sul territorioe che non ha saputo valorizzare il grande vantaggio che aveva sugli altri partiti: il vero sindaco del fare, il più amato della Sardegna poiché capace di trasformare un paesello di pescatori in una meta turistica ambitissima.

A nulla è valso il duro lavoro fatto dal vicario Pietro Carzedda, che ha preso le redini del partito in corsa, facendo letteralmente miracoli: sono bastate due prese di posizione dell'uomo solo al comando per vanificare tutto.

A parlare, del resto, sono i numeri: quelli della Città di Olbia in particolare. A Olbia hanno votato 29.020 persone. Nardo Marino (Movimento 5 Stelle) raccoglie11.794 preferenze, Giuseppe Fasolino ne raccoglie11.022: mancano 772 voti importantissimi.

Nell'ultima tornata elettorale regionale, svoltasi nel 2014, Forza Italia aveva il26,91% delle preferenze in città: oggi Forza Italia racimola il 23,46% delle preferenze. Manca all'appello il 3,5 dei voti: dove sono finiti? C'è poi un altro aspetto da considerare: il centrodestra ha tenuto, sì, ma per il grande exploit della Lega che - strano ma vero - nel collegio Olbia prende l'11,85% dei voti e in città il 10,76%.

Le conclusioni, facilmente intuibili, le lasciamo ai lettori.