Olbia - Le nostre spiagge, da un po' di tempo a questa parte, sono invase da miriadi di
concessioni balneari. Alcune sono molto belle e molto utili, altre possono risultare eccessive. Ma, in ogni caso, si tratta di
attività regolari che pagano un canone per occupare il suolo demaniale. A causa di questa "riminizzazione" degli arenile, le spiagge libere di solito vengono prese d'assalto da chi preferisce portare con sè tutta l'attrezzatura o solo un asciugamano. Ovviamente,
con le concessioni lo spazio libero si è ridotto e le
vecchie abitudini non sono più tollerate come una volta. Da qualche anno, la "prenotazione delle spiagge libere" con ombrelloni-secchielli-palette-asciugamani lasciati in solitario in attesa del ritorno del proprietario è una di quelle cose che nè l'autorità nè i cittadini sopportano più. Le segnalazioni di residenti e turisti che "prenotano" lo spazio nella spiaggia libera lasciando le proprie cose non si contano più. A Golfo Aranci, il fenomeno pare si concentri sulla
Terza Spiaggia. A Olbia tutti gli arenili liberi devono subire lo stesso trattamento. E questo vale anche per la bella spiaggia di
Marinella, a cui si riferisce l'immagine di copertina. I proprietari degli oggetti ripresi da una nostra lettrice, intorno all'ora di pranzo, se ne sono andati (forse per pranzare a casa) e
hanno lasciato tutto in spiaggia - giocattoli e sdraio compresi. Così facendo hanno occupato un posto che poteva essere utilizzato da un altro cittadino che, magari, può andare al mare solo durante la pausa pranzo. Insomma, la questione della prenotazione delle spiagge non ha a che vedere solo con le normative, ma anche con l'
educazione e il buon senso.
La spiaggia è di tutti, anche di chi lavora e non solo di chi è in ferie e può godersi il sole per tutto il giorno.