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Enti locali, Fasolino: "Ennesimo pasticcio, serve una vera riforma"

Enti locali, Fasolino:
Enti locali, Fasolino:
Paolo Ardovino

Pubblicato il 04 July 2015 alle 17:30

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Golfo Aranci, 04 luglio 2015 - Il caos legato alla situazione delle province sarde continua a far parlare a distanza di tre anni - nel 2012 si votò infatti per i Referendum abrogativi - e praticamente tutti hanno esposto le proprie opinioni.

Questa volta è il turno di Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci nonchè consigliere regionale di Forza Italia: "si tratta dell’ennesimo pasticcio sugli enti locali, il tutto per non avere il coraggio di varare una vera riforma. Tutt'altro che cancellate, per le provincie sta per iniziare una seconda vita, ma guarda caso solo per quelle storiche", ha detto a tal proposito. "Ai proclami del Presidente Pigliaru e del centro-sinistra ancora una volta non seguono i fatti - ha dichiarato ancora Fasolino -. Dopo ben tre anni dai referendum abrogativi e consultivi sulle Province e dopo i valzer dei commissari ed i continui rimandi a norme regionali di riordino, regna ancora il caos e l’unica proposta sul piatto è quella di resuscitare le Province di Cagliari, Sassari Nuoro e Oristano".

"Ancora una volta - ha aggiunto - prevalgono logiche illlogiche a tutela delle vecchie Province in spregio della dignità e delle rivendicazioni di quei territori come la Gallura che a fronte di una più che motivata richiesta di autonomia hanno subito prima la beffa di essere riconosciuti come Province regionali, per poi venire soppresse senza possibilità d’appello ed, in ultimo, il danno di vivere ancora silentemente nel limbo rette da un Commissario Straordinario". Giuseppe Fasolino ha infine concluso: "E’ ora di finirla con interventi spot, proroghe e leggi ponte. Serve il coraggio di usare la tanto rivendicata competenza primaria che la Regione ha sugli Enti Locali, ma ancor più, serve un progetto di riforma calato sul contesto sardo e sulla necessità di poter contare su Enti territoriali omogenei e correttamente ripartiti che possano gestire quei servizi primari che non possono essere delegati ai Comune".