Olbia - Nonostante i media tradizionali italiani siano focalizzati su Berlusconi e la durata del Governo Letta, c'è un posto nel mondo dove, secondo quanto denunciato da alcuni attivisti, è stato usato il gas nervino per uccidere delle persone innocenti. Quel posto è la
Siria: uno stato piuttosto esteso che confina incastonato tra la
Turchia, l'Iraq, la Giordania, il Libano e Israele. In questo grande pezzetto di terra si sta consumando, da tempo,
una guerra civile sanguinosa che, nei nostri Tg così presi dalle beghe di palazzo, non trova lo spazio che merita. Nonostante il silenzio dell'informazione di massa, la Siria non è stata dimenticata dalle persone di buona volontà. Nemmeno ad
Olbia: grazie all'iniziativa dell'associazione no-profit "
Onsur" e dell'
Assessorato alla Cultura del Comune di Olbia è stata organizzata "
Siria Chiama, Olbia Risponde". L'iniziativa consiste in un doppio appuntamento che si svolgerà il
25 Agosto: il primo divulgativo, il secondo gastronomico. Nel momento divulgativo (dalle 19:30), interverranno nella sala conferenze del Museo Archeologico alcuni volontari di Emergency e Amnesty International. Seguirà una
cena-buffet dove verranno serviti
cibi tipici mediorentali e
vegan. Il tutto sarà accompagnato dalla musica di
Anita Contini e Marco Loi e da una mostra fotografica. La partecipazione è su prenotazione:
l'offerta minima è 12 euro. I fondi raccolti verranno utilizzati per l'acquisto di pacchi alimentari, materiale sanitario, vestiti, materiale educativo per i bambini.
Per info e prenotazioni contattare: Viviana Pes (349 709 4009) o Chiara Varchetta (345 240 9401).