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Cronaca

Emergenza plastica: in Sardegna arriva SPlasH!

Emergenza plastica: in Sardegna arriva SPlasH!
Emergenza plastica: in Sardegna arriva SPlasH!
Olbia.it

Pubblicato il 12 April 2019 alle 23:36

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Sassari, 13 aprile 2019 –Il capodoglio spiaggiato al largo di Porto Cervo, trovato con una massa di 22 chili di plastiche nello stomaco ha destato nella popolazione sconcerto e stupore sugli enormi danni che la plastica sta facendo ai nostri mari. Secondo la prestigiosa rivista scientifica Plos One, nel Mediterraneo, sono presenti almeno 230 milioni di tonnellate di queste sostanze. È proprio per combattere questo terribile fenomeno globale che lavora SPlasH!, acronimo di «Stop Plastic in H2O», progetto finanziato dal Programma Interregg-Marittimo dell’Unione Europea, che si presenta per la prima volta in Sardegna durante «Scienza in piazza - Le cause delle cose».

L’evento è in programma a Sassari, nel Polo bionaturalistico di Piandanna, da giovedì 11 fino a oggi, sabato 13 aprile. SPlasH! è un’iniziativa coordinata dall'Università degli studi di Genova con due partner, lo European Research Institute (E.R.I) e l'Université de Toulon. Il suo obiettivo è studiare la presenza di micro e nanoplastiche nelle acque portuali e, di conseguenza, nel mare circostante. Un progetto nel quale la Sardegna è coinvolta direttamente. Nei prossimi mesi, infatti, i ricercatori di SPlasH! effettueranno i campionamenti di plastiche nel porto di Olbia. Questa sarà la terza rilevazione, dopo quelle avvenute nei porti di Genova e di Tolone. Intanto, è già iniziata la fase di studio. SPlasH! vuole mettere in rilievo alcuni aspetti ancora inesplorati: comprendere la dinamica delle microplastiche; studiare l'afflusso e l'incidenza quantitativa delle varie sorgenti di microplastiche dalla terra ferma al mare e la distribuzione alle varie profondità in zone densamente antropizzate. I ricercatori cercheranno di arrivare al risultato raccogliendo plastiche non soltanto in superficie, ma campionando particelle dell’intera colonna d’acqua, dei sedimenti di fondo e nel comparto biotico. La mole di dati raccolta aiuterà a scattare la prima fotografia sulla quantità, le tipologie, l’origine e la capacità di movimento di micro e nanoplastiche in questi ambienti. Per le istituzioni, sarà un’occasione per conoscere la portata del fenomeno e mettere a punto linee guida trasfrontaliere per gestirlo e provare a proteggere la flora e la fauna marina che rischiano di essere danneggiate. L'altro obiettivo del progetto è insegnare agli adulti di oggi e, soprattutto, di domani a rispettare l’ambiente. Durante «Scienza in piazza - Le cause delle cose», venerdì 12 aprile, dalle 10,20 alle 12,30, i ricercatori di SPlasH! saranno nell’Aula 3 del Polo bionaturalistico di Piandanna con laboratori per bambini e famiglie, mentre dalle 15 alle 16, nella stessa location, si terrà una presentazione del progetto. In questi giorni prosegue anche l’attività di sensibilizzazione all’interno delle scuole, a Sassari e ad Alghero: sono mille gli studenti coinvolti nell’iniziativa solamente in Sardegna. SPlasH! èun progetto finanziato dall’Unione Europea. I partner dell’iniziativa sono l’Università degli studi di Genova, come capofila, lo European Research Institute di Torino e l’Université de Toulon. Sito Internet: http://interreg-maritime.eu/it/web/splash/progetto Facebook: SPlasH project Instagram: SPlasH project