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Elezioni politiche. I montiani in Gallura: no alle false speranze

Elezioni politiche. I montiani in Gallura: no alle false speranze
Elezioni politiche. I montiani in Gallura: no alle false speranze
Angela Galiberti

Pubblicato il 02 February 2013 alle 21:58

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Pochi fronzoli, poche promesse, parecchi nomi noti e un solo scopo: far ripartire l'Italia anche da una regione in forte difficoltà come la Sardegna. La Lista civica targata Mario Monti è sbarcata in Gallura, ad Arzachena, per la presentazione dei due suoi candidati territoriali: l'arzachenese Giovanni Pileri e il maddalenino Luca Montella, entrambi provenienti dai Riformatori e rispettivamente candidati alla Camera dei deputati il primo e al Senato della Repubblica il secondo. All'incontro, svoltosi nell'aula consiliare comunale, hanno partecipato simpatizzanti, curiosi, tanti rappresentanti del mondo delle associazioni nonché altri esponenti della Lista civica come Mario Sechi (ex direttore del Tempo) e Giorgio la Spisa (ex vicepresidente della Regione ed ex assessore regionale al bilancio). Cosa porta in dote alla Sardegna questa Lista civica? Poche promesse perché l'Italia non è ancora uscita dalla crisi economica. E l'isola paga questa stagnazione economica in maniera estremamente pesante rispetto a tante altre realtà italiche. Per questo i due candidati galluresi Giovanni Pileri e Luca Montella hanno proposto all'attenzione dell'elettorato (ma anche dello stesso Premier Mario Monti) alcune proposte che, se applicate, potrebbero risollevare le sorti della nazione. Innanzitutto, l'Agenda Sardegna. Ormai è chiaro che la “questione sarda” non è un esercizio mentale ma un vero e proprio caso nazionale che va risolto con misure ad hoc di natura strutturale. Basti pensare alla madre di tutti i problemi, ovvero i famigerati trasporti. Una vera e propria zavorra stratificata nel tempo e nello spazio che mina alle fondamenta lo sviluppo socio-economico della Regione e dei suoi territori più o meno periferici (vedi le isole minori come la Maddalena). Poi, il turismo: un tema che si lega a doppio filo ai trasporti in ogni loro declinazione (aerei, navi, auto, treni, autobus). Infine non bisogna dimenticare l'istruzione di ogni ordine e grado: può una nazione permettersi ancora oggi di avere sul proprio territorio scuole potenzialmente pericolose dal punto di vista strutturale? Ovviamente no e allora, forse, non sarebbe sbagliato svincolare dal patto di stabilità i fondi destinati all'edilizia scolastica.