Olbia - Mentre il paese si interroga su quello che succederà nei prossimi giorni (la distanza tra Centrosinistra e Centrodestra è infatti minima e ancora tutto può succedere), in Sardegna scoppia un piccolo ma grande caso. Olbia, la roccaforte azzurra per eccellenza, si scopre improvvisamente grillina. Il Movimento 5 Stelle (al momento) è il primo partito della città con oltre il 30% delle preferenze. Una percentuale stratosferica che sorprende e, al contempo, imbarazza. Chi avrebbe mai detto che Olbia potesse essere grillina? Beppe Grillo, col suo tsunami tour, non è passato neanche lontamente dalle parti del Nord-est Sardegna. Il gruppo grillino olbiese, attivo da anni, non è mai stato al centro dell'attenzione mediatica. A Olbia comandano i partiti. A Olbia ci sono i "padri-padroni", quelle grandi personalità che fanno, disfano e rifanno. A Olbia ci si muove compattamente in fatto di voto. Ma proprio Olbia, la scontata Olbia, ha sorpreso tutti: piddini, pidiellini, centristi, adepti dell'astensione. E' come se, tutto ad un tratto, fosse emerso dall'ombra un altro partito: quello silenzioso di chi si è stufato della solita vecchia politica fatta sempre allo stesso modo e sempre con le stesse facce. E' un voto, insomma, che deve far riflettere le segreterie olbiesi. Il risultato di questo exploit si vede soprattutto nel nome degli eletti. Al Senato, pur avendo vinto il PDL ed il CDX a livello provinciale, non è stato eletto il senatore uscente Fedele Sanciu a causa del premio di maggioranza che, a livello regionale, si è accaparrato il Pd. Proprio nelle fila del Pd, alla Camera però, è passato l'unico gallurese superstite: Giampiero Scanu. Settimo Nizzi (alla Camera) ancora spera: tra le due coalizioni vi è solo lo 0,7% differenza.
