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Cronaca

EGO International Group, i numeri delle esportazioni sarde

EGO International Group, i numeri delle esportazioni sarde
EGO International Group, i numeri delle esportazioni sarde
Olbia.it

Pubblicato il 08 October 2018 alle 14:00

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Cagliari, 08 ottobre 2018 -Continuano a crescere le esportazioni del Made in Sardinia, come confermano le ultime rilevazioni pubblicate da ISTAT. Riprendendo i dati dell’Istituto di Statistica, la Regione ha vantato una crescita del volume delle esportazioni, al netto di quelle petrolifere, pari all’8,1% rispetto all’anno scorso. Non si tratta di un dato isolato: l’export sardo registra da anni trend positivi, un risultato che la regione attribuisce agli incentivi e alle diverse iniziative per spingere gli imprenditori sardi a puntare all’internazionalizzazione. Alle opinioni degli esperti delle istituzioni pubbliche, si aggiungono i pareri delle aziende del settore. Una delle più autorevoli, la srl EGO International Group di Rimini, da tempo impegnata nella consulenza aziendale per la vendita all’estero, ha spesso indicato sul suo sito web recensioni e opinioni favorevoli per quanto riguarda le possibilità dell’internazionalizzazione per le PMI del Continente e isolane. A fare la forza dell’esportazione sarda è soprattutto il comparto agroalimentare, grazie anche a una serie di prodotti tipici che possono vantare il marchio DOP, un’ottima garanzia di qualità certamente utile per affrontare la concorrenza estera. Gioca la parte del leone l’offerta lattiero-casearia, che pochi mesi fa vantava una crescita di oltre 3,2 milioni rispetto alle vendite all’estero dell’anno precedente. Si tratta di un settore estremamente redditizio, come confermato anche dalle opinioni riportate dagli esperti di EGOInternational Group: a livello nazionale, la produzione di latte e derivati dà lavoro a circa 35mila persone, fatturando annualmente 16 miliardi di euro. Da non sottovalutare anche l’impatto dell’industria della carne, che secondo le statistiche ISTAT riportate dalla Regione registrava a marzo scorso un aumento di 2.2 milioni di fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche in questo caso le recensioni di EGO International Group Srl di Rimini fanno luce sull’importanza di questi prodotti sulle esportazioni italiane complessive. Si tratta infatti di un settore importante che coinvolge un notevole numero di aziende e lavoratori. Gli esperti di EGO International Group indicano la presenza di 1900 le imprese attive, con quasi 25mila dipendenti, per un’offerta capace di competere in Paesi come Germania, Regno Unito, America del Nord e Asia. Insieme all’agroalimentare, uno dei settori tradizionalmente più avanzati dell’economia sarda, si nota anche l’incoraggiante performance della nautica isolana. Già a inizio anno si registrava un eccezionale aumento del 263% delle vendite rispetto all’anno precedente. Un risultato che, stando alle recensioni degli esperti, è dovuto alla crescente richiesta del mercato africano - in particolare di quello della Nigeria. Il settore si rivela dunque promettente, motivo per cui l’ICE (l’Agenzia per l’internazionalizzazione delle imprese italiane) ha recentemente organizzato alcuni seminari e forum incentrati proprio sulle possibilità dell’export nautico per le imprese Sarde. Quella dell’ICE non è l’unica iniziativa finalizzata a incoraggiare le aziende sarde nell’internazionalizzazione. EGOInternationalGroup segnala i bandi pensati per le piccole e medie imprese dell’Isola, mentre a Cagliari le Istituzioni sottolineano come la Sardegna sia la terza regione italiana per investimenti nel sostegno agli imprenditori che desiderano investire in una seria strategia di internazionalizzazione. I risultati sono incoraggianti, e la vendita all’estero riserva certamente diverse opportunità per le aziende sarde che sapranno cogliere al meglio l’occasione. Stando ai dati riportati si parla di un’offerta varia, che comprende i settori tradizionalmente più prosperi e attivi, come l’agroalimentare, senza tuttavia ignorare il manifatturiero. Anche per la Sardegna, la vendita all’estero potrebbe rivelarsi la strategia giusta per crescere economicamente e magari persino affrontare con successo problemi strutturali come la disoccupazione e la carenza di investimenti, sfruttando la capacità delle merci dell’Isola di competere sui mercati globali e conquistarsi una fetta importante di consumatori e buyer stranieri.