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Cronaca

Ecco i Culurgiones: i "ravioli" più belli (e buoni) del mondo

Ecco i Culurgiones: i
Ecco i Culurgiones: i
Laura Scarpellini

Pubblicato il 25 June 2020 alle 20:05

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Olbia, 27 giugno 2020 -La cucina tradizionale in Sardegna è una girandola di profumi e sapori di storia senza tempo. Le interpretazioni di un piatto tipico possono essere molteplici sul territorio, anche se rimane immutato l'amore per la cucina. Oggi parliamo di un piatto iconico della cultura sarda, ormai diffusissimo in tutta l'isola e apprezzato anche fuori dai confini isolani.

Di varietà di pasta ripiena ne esistono molteplici, ma i culurgiones sono sicuramente i "ravioli" più buoni e più belli del mondo. La loro particolarità la troviamo nella semplicità degli ingredienti e nella loro tecnica di chiusura tutta particolare: a spiga di grano, un vero prodigio della manualità che si ritrova solo in culture lontanissime come quelle orientali.

A determinarne la zona di riferimento spesso sono la forma della pasta e il ripieno. I culurgiones hanno un involucro di pasta di semola acqua e sale. Ci sono delle varianti in Sardegna per cui nella ricetta ritroviamo del grasso di bue che normalmente è poco impiegato nella cucina sarda, in cui si predilige l’olio di oliva o il grasso di maiale. Altro ingrediente curioso dei culurgiones tradizionali è su vìscidu che consiste in latte di capra o di pecora cagliato che viene lasciato inacidire e messo sotto sale.

Di base, i culurgiones più famosi sono quelli di patate e pecorino: di una semplicità incredibile, ma di una bontà senza pari. Ecco la ricetta.

Per 6 persone

Per l'involucro:

  • farina 00 300 g
  • Acqua 290 g semola di grano duro rimacinata
  • 200 g olio extravergine d'oliva circa
  • 15 g sale finoq.b.

Per il ripieno:

  • 700 gr di patate
  • 2 cipolle tritate
  • 1 spicchio di aglio tritato
  • 20 gr di grasso di bue o strutto di maiale
  • 4 foglie di menta tritate
  • 200 gr di pecorino salato (perfetto il Fiore Sardo)

Per il condimento: sugo di pomodoro, e uno spolvero di pecorino grattuggiato

Per il ripieno si procede lessando le patate con la buccia, in abbondante acqua salata: appena cotte pelatele, passatele al setaccio o nello schiacciapatate. Intanto a parte si procederà a soffriggere in un piccolo tegame, del trito di cipolla nel grasso animale, con aglio e menta.

In una grande ciotola unire le patate al formaggio pecorino appena grattugiato, andando ad unirvi il soffritto aromatico, amalgamando il tutto con cura.

Con questo ripieno confezionate i ravioli a cui le mani più esperte potranno dare la tipica forma tradizionale a spiga dopo essere stati pizzicati ai lati. Su youtube ci sono dei tutorial molto utili se volete cimentarvi in questa chiusura dall'altissimo effetto scenico, altrimenti - se conoscete qualcuno che la sa fare - fatevela insegnare: è una soddisfazione pura riuscire a chiudere un culurgiones come un vero culurgiones.

Una volta chiusi i culurigiones, cuoceteli come una normale pasta e conditeli con il sugo al pomodoro. Sono una delizia.