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E' ora di piantarla! Evento sulla canapa: economia, medicina e sviluppo

E' ora di piantarla! Evento sulla canapa: economia, medicina e sviluppo
E' ora di piantarla! Evento sulla canapa: economia, medicina e sviluppo
Angela Galiberti

Pubblicato il 22 August 2015 alle 16:44

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Olbia, 22 Agosto 2015 - Criminalizzare una pianta e metterla fuori legge (o quasi): è questo il triste destino della canapa. Una pianta dalle mille proprietà, anche terapeutiche, messa al bando a causa della criminalità organizzata e dell'uso che essa ne fa.

Di questo e di tanto altro si sta parlando, in questi giorni, ad Olbia grazie all'evento "E' ora di piantarla" organizzato dall'associazione Canapa Sarda, Acsi e Officina Creativa. L'obiettivo è quello di sensibilizzare la popolazione riguardo la canapa e cambiare, allo stesso tempo, la cultura che gira intorno ad essa.

Canapa, infatti, è troppo spesso sinonimo di spaccio, criminalità, carcere, mafia, spinelli. In primis vi è l'ostracismo sociale: se fumi uno spinello sei un criminale, a prescindere dal motivo per cui lo fai. Poi, vi è il giro d'affari creato dal proibizionismo: se non puoi rifornirti legalmente, devi per forza accedere al mercato nero gestito dalle mafie. Alcuni potrebbero dire che non è obbligatorio fumare marijuana, ma non tutti sanno che il principio attivo presente nell'infiorescenza della canapa indiana è molto utile in campo medico. Su questo ha voluto porre l'accento l'associazione Zero46, dedicata alla sclerosi multipla e ai suoi pazienti. Il principio attivo della canapa è molto utile nella sclerosi (così come in altre malattie), ma i malati non possono accedervi facilmente. L'utilizzo legale della canapa è normato molto severamente. Per ottenere il farmaco di cui hanno bisogno, i malati di sclerosi devono sborsare cifre che superano i 120 euro. Al mercato nero, per lo stesso quantitativo, se ne spendono 20 o 30. E' ovvio che si rivolga a quest'ultimo e ed è altrettanto ovvio che, in caso di una perquisizione, il malato può essere scambiato per uno spacciatore o un drogato, con tutto quel che ne consegue.

Questo è solo un aspetto dell'affair canapa. La pianta si può coltivare per usi diversi da quelli illegali, ma i campi sono sottoposti a rigidi controlli e le piante possono essere distrutte se i livelli di principio attivo superano una determinata soglia. Un fatto che in Italia può accadere spesso perché è il clima temperato a far aumentare il principio attivo (che per la pianta rappresenta una difesa naturale). Una volta coltivata, la canapa può diventare qualsiasi cosa: carta, tessuto, alimenti, materiale per l'edilizia, materie plastiche, combustibili. La canapa è anche una pianta adatta alle bonifiche ambientali: assorbe i metalli pesanti e li trattiene dentro di sè, ossigenando l'aria e purificando il terreno.

Tutti questi aspetti benefici e positivi, che nulla hanno a che vedere con il traffico di droga e la criminalità, vengono analizzati in "E' ora di piantarla". Il dato più interessante riguarda l'America: negli stati in cui è stata liberalizzata, la canapa - da sola - ha fatto aumentare del 10% o più il prodotto interno lordo.

Per ulteriori informazioni sull'evento: clicca qui.