Dopo l’ordinanza del sindaco, smantellato il campeggio di Capo Ceraso

Il comandante della Polizia Locale, Gianni Serra, durante lo sgombero del campeggio

Dopo le fiamme, giunge al capolinea lo storico campeggio di olbiesi e turisti. Dopo l’ordinanza di sgombero emessa due giorni fa dal sindaco Giovannelli, gli agenti del Corpo Forestale e della Polizia Locale sono intervenuti presso uno dei luoghi più suggestivi del litorale olbiese, Capo Ceraso. Il blitz ha portato alla scoperta di un vero e proprio campeggio abusivo, sviluppatosi negli anni grazie anche alla mancanza di efficaci controlli. Ma dopo le fiamme che lo scorso venerdì hanno sfiorato le tende degli accampati, l’amministrazione comunale interviene a muso duro al fine di evitare tragici epiloghi. «L'area su cui sono state installate le strutture del campeggio abusivo è esposta ad elevato rischio di incendi durante la stagione estiva e in essa vige il divieto assoluto di campeggio» si leggeva nell’ordinanza del sindaco. I rischi, in effetti, sono molteplici. Innanzitutto, il campeggio era situato in una zona priva di vie di fuga, una possibile trappola ardente per centinaia di persone. Un campeggio che, accantonando il capitolo incendi, generava seri dubbi anche dal punto di vista ambientale. Durante il blitz di questa mattina, infatti, sono state trovate tende, teloni di plastica, sedie, tavolini, bombole del gas, un’ingente quantità di rifiuti, griglie e addirittura un sacco per attività di allenamento. Il tutto nascosto dalla macchia mediterranea e dalle tipiche rocce della costa gallurese. Nessuna traccia, invece, dei frequentatori del campeggio, frettolosamente ritiratisi dopo l’ordinanza di lunedì.