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Cronaca

Dialisi negata a turisti, il sindaco Ragnedda: garantire servizio basilare

Dialisi negata a turisti, il sindaco Ragnedda: garantire servizio basilare
Dialisi negata a turisti, il sindaco Ragnedda: garantire servizio basilare
Olbia.it

Pubblicato il 11 April 2020 alle 12:15

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Arzachena, 11 aprile 2020- In questo periodo di emergenza Coronavirus il vitaleservizio dialisi è stato fortemente blindato agli estranei elevando al massimo tutti i protocolli di sicurezza sanitaria per garantire al massimo tutti i pazienti.

Misure fortemente restrittive per garantire la massima sicurezza ai pazienti con questo tipo di complicanze e quindi più a rischio in caso di contagio.

Come riporta il grafico dell'ISS alla voce "Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 in Italia" con aggiornamento dati al 9 aprile scorso, dove vengono presentate le più comuni patologie croniche preesistenti (diagnosticate prima di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2) nei pazienti deceduti, nella lista delle patologie pregresse al primo posto c'è l'Ipertensione arteriosa, poi Diabete mellito di tipo 2, segue Cardiopatia ischemica mentre al quarto posto c'è Insufficienza renale cronica.

"Questo dati sono stati ottenuti da 1453 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche".

Queste sarebbero al momento le prime quattro patologie( seguono Fibrillazione atriale e tante altre) per le quali i soggetti portatori devono prendere e pretendere maggiori accorgimenti per scongiurare possibili contagi.

Insomma il Centro Dialisi non può assolutamente permettersi che i propri pazienti già in cura e residenti in Sardegna subiscano contagi, né può permettersi di fermarsi anche per un solo caso Covid-19.

La Assl Olbia con un grande lavoro di squadra tra medici e pazienti ha immediatamente dato un forte giro di vite a tutti i comportamenti che possono favorire il rischio contagio.

Preventiva misurazione della temperatura, cambio indumenti, guanti e mascherine sono stati gli accorgimenti fin dai primi giorni eseguiti, assieme alla riprogrammazione degli orari dei pazienti che devono essere sempre seguiti dallo stesso personale in modo da garantire la massima circoscrizione dei soggetti coinvolti in un eventuale contagio.

I dializzati del territorio entrano dalle 2 alle 3 volte alla settimana per 4 ore di vitale lavaggio del sangue, non possono quindi rischiare di vedersi negato il servizio, né i medici e gli infermieri coinvolti nelle attività possono permettersi di rimanere contagiati.

Con un comunicato l'Ats Sardegna, Assl di Olbia, per la prossima estate non attiverà il progetto Dialisi vacanze, che assicurava il trattamento dialitico a circa un centinaio di turisti in vacanza in Gallura da maggio a settembre.

Una notizia per la quale il sindaco del Comune di Arzachena, Roberto Ragnedda, auspica una soluzione che garantisca il servizio necessario al comparto turistico di accoglienza ai dializzati in vacanza.

“Proprio in considerazione della già precaria situazione in cui si trova il sistema sanitario locale e all’incertezza relativa all’emergenza Coronavirus in corso, è quanto mai importante che il nostro territorio sia in grado di erogare un servizio basilare ai dializzati che, si spera, possano raggiungere presto la Sardegna e la Gallura per le vacanze, così come tanti altri visitatori a cui dobbiamo garantire tutela e assistenza come non mai. Il comparto turistico gallurese necessita semmai di nuovi, capillari e innovativi servizi a sostegno degli utenti”.

Con l'occasione il primo cittadino di Arzachena ha voluto rimarcare la necessità di individuazione di un nuovo pediatra di ruolo per Arzachena:

“Se a questo, inoltre, aggiungiamo l’annosa carenza di personale amministrativo nel poliambulatorio di Arzachena e, dallo scorso luglio, l’assenza della figura fondamentale del pediatra dopo il collocamento a riposo della titolare, ci troviamo di fronte a una condizione insostenibile per una cittadina come la nostra, che funge da punto di riferimento anche per i centri vicini. Abbiamo affrontato la discussione anche in consiglio comunale e ricevuto numerosi solleciti da genitori preoccupati per i disagi degli ultimi mesi. Sono un migliaio i bambini coinvolti. In questo modo viene minato il diritto alla salute dei residenti e si alimentano continue incertezze che dissuadono potenziali visitatori”.