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Cronaca

Dati allarmanti: la Sardegna ha fame

Dati allarmanti: la Sardegna ha fame
Dati allarmanti: la Sardegna ha fame
Laura Scarpellini

Pubblicato il 21 October 2019 alle 15:45

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Olbia 21 ottobre 2019 -Quando pensiamo alla fame nel mondo, vengono subito evocate alla mente immagini che ci rimandano ai paesi poveri dell'Africa, o dell'india-

Purtroppo la piaga mondiale della malnustrizione lambisce anche la nostra nazione. Il fenomeno poi pare vada a interessare proprio la nostra Sardegna. in maniera determinante.

Da quanto emerge da un recente studio condotto dalla Coldiretti, sembra che siano ben 59mila i sardi costretti a chiedere aiuto per mangiare. Un dato allarmante se pensiamo che di questi oltre il 12 per cento ha meno di 15 anni.

Tali dati sono emersi nel corso dell'ultima ‘Giornata mondiale dell’alimentazione’ promossa dallaFao, riportando i dati degli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea).

Un dato che pone la Sardegna tra gli ultimi posti in Italia: i sardi rappresentano a quanto pare il 2,2 per cento circa dei 2,7 milioni italiani che nel 2018 sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare; da considerare poi che ben oltre il 55 per cento di questi è concentrato nelle regioni del Sud.

In Italia le criticità più evidenti si registrano in Campania con 554mila di assistiti, Sicilia con più di 378mila e in Calabria con quasi 300mila (ma anche nella ricca Lombardia dove si trovano quasi 229mila persone in difficoltà alimentare).

Tra gli indigenti a livello nazionale si contano ben 453mila bambini di età inferiore ai 15 anni (in Sardegna sono 7.258, l’1,6% del totale nazionale), quasi 197mila anziani sopra i 65 anni e circa 103mila senza fissa dimora.

Viene notato inoltre chemaggior parte di coloro che sono stati costretti a dover ripiegare agli aiuti alimentari, lo ha fatto attraverso la consegna dipacchi alimentariche rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

Risultano essere circa 113mila coloro che si servono dalle delle mense dei poveri a fronte di 2,36 milioni che invece hanno accettato l’aiuto delle confezioni di prodotti.

Non si possono dimenticare inoltre le 103 mila persone che sono state supportate periodicamente dalle unità di strada, con volontari che vanno in aiuto delle persone più povere incontrandole direttamente nei luoghi dove trovano ricovero.

Situazione preoccupante che ci auguriamo possa trovare una soluzione al più presto.