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Cronaca

I dati aggiornati sul gioco d’azzardo ad Olbia

I dati aggiornati sul gioco d’azzardo ad Olbia
I dati aggiornati sul gioco d’azzardo ad Olbia
Olbia.it

Pubblicato il 15 April 2018 alle 12:17

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Olbia, 15 aprile 2018 - Dopo la prima ondata di statistiche relative alla raccolta del gioco d’azzardo in Italia nel 2016, ora sono stati resi disponibili anche i dati relativi al primo semestre 2017 e Olbia continua ad essere una delle provincie in cui si gioca di più.

Un recente studio condotto da Avviso Pubblico e pubblicato da L’Espresso ci consente di dare uno sguardo approfondito al settore dell’intrattenimento con slot machine e video-lottery. Dall’inizio del 2016 alla fine di giugno 2017, la spesa totale degli italiani in apparecchi di gioco, come differenza tra raccolta e vincite, è stata di 15 miliardi e 800 milioni. Considerando questi 18 mesi complessivamente, la provincia di Olbia-Tempio conquista la medaglia di legno nella classifica nazionale con una spesa pro-capite di 479,99€ (di cui 329,67€ nel 2016 e 150,32€ nel primo semestre del 2017). La precedono Prato con 749,22€, Rovigo 508,93€ e, a poca distanza, Sondrio con una spesa di 481,15€ per abitante.

Olbia conquista anche una delle posizioni in cima alla classifica dei capoluoghi dove si gioca di più, questa volta collocandosi al secondo posto dietro alla leader Prato. In termini monetari, nel Comune di Olbia, la spesa nel gioco d’azzardo per i 18 mesi presi in considerazione dallo studio è stata di 650,44€, mentre Prato svetta con 836,53€.

Nel rapporto troviamo un’interessante confronto tra la spesa effettiva del 2016 e la proiezione sull’intero anno 2017, Comune per Comune. Per quanto riguarda Olbia i dati ci dicono che nel 2017 la spesa in apparecchi di gioco potrebbe ridursi di un 6,9%. Il dato è tuttavia difficile da interpretare poiché è necessario ricordare che questo rapporto rappresenta solo una mappatura parziale dell’universo del gioco d’azzardo, considerato il fatto che non include i casino online italiani né altre forme di gioco come le lotterie istantanee (Gratta e Vinci), il Superenalotto, i giochi a base sportiva e ippica, il Lotto ed il Bingo.

Un aspetto interessante del rapporto è il tentativo di mettere in relazione i dati dei Comuni in cima alla classifica della spesa, con i provvedimenti presi dalle relative amministrazioni. Se in alcuni Comuni come Rovigo e Prato sono stati presi dei provvedimenti in merito alla distanza dei locali che ospitano apparecchi di gioco dai luoghi sensibili, in altre realtà come quella di Olbia non è accaduto altrettanto. Il sindaco Nizzi, contrariamente al suo “collega” Fasolino di Golfo Aranci, si è infatti espresso più che chiaramente sul tema già lo scorso dicembre, dichiarando che riteneva inutile fare un’ordinanza che determinasse limiti all’orario di funzionamento delle slot o che vietasse l’installazione delle stesse vicino a scuole o parchi. Motivando la sua posizione ha poi aggiunto: «Olbia è una città grande e ai giocatori basterebbe allontanarsi di qualche via per attaccarsi alle macchinette. E senza contare la questione dei ricorsi. Le slot machine sono legali e in tribunale rischieremmo di perdere. Quindi, per mettere un freno a questo problema, che per Olbia come dicono i numeri è drammatico, serve un intervento dello Stato. È necessaria una legge nazionale».

Difficile dargli torto o ragione, considerando anche il fatto che accanto alle slot machine, i cittadini hanno la possibilità di giocare legalmente in una lunga lista di casino online italiani accessibili tramite una connessione internet ed un computer o uno smartphone.

Un report del Politecnico di Milano ha infatti riportato che nel 2017, gli italiani hanno giocato online circa 1 miliardo di euro, cifra che rappresenta una crescita del +35% rispetto all’anno precedente.