Da Olbia a Parigi con cento euro, l'avventura un pò pazza di un'artista ribelle

Giada Degortes è una ragazza di 21 anni, una giovane artista dall'animo ribelle, olbiese di nascita ma cittadina del mondo nel cuore. Giada studia all' Accademia di Belle Arti a Sassari e lavora come tanti altri ragazzi, ma con una differenza sostanziale che la contraddistingue, lei lavora con il fuoco. La incontriamo un pomeriggio di fine estate e mentre ci racconta la sua ultima avventura a Parigi ha un strano brillio negli occhi, la stessa luce che hanno tutti gli artisti. Nonostante la giovanissima età ,Giada si avvicina al mondo dell'arte a quattordici anni, inizia a "giocolare" ed esibirsi per amici e parenti fino a quando qualcuno la nota e la vuole per esibirsi di fronte ad un pubblico sconosciuto, che l'ammira mentre "gioca" con il fuoco. Con un gruppo di artisti/studenti si trasferisce all' ex Questura di Sassari in Via Angioy, dove non si paga affitto ma per poter restare "bisogna produrre arte" spiega la ragazza bohemienne. E lei che ha la passione per la fotografia e per tutto ciò che sprigiona arte, produce e sorprende, le sue "strane" performances nello stabile/maison per artisti un pò matti, incuriosiscono la gente. Il 10 Luglio scorso poi decide di fare un viaggio a Parigi, in tasca cento euro ma tanta voglia di esplorare e conoscere nuove realtà, entrare in contatto con gli artisti di strada della capitale francese. Un giorno passeggiando per Montmartre conosce un gruppo di ragazzi brasiliani che si esibiscono per i parigini ballando la capoeira, la famosa danza brasiliana. Le chiedono di unirsi a loro con la sua arte e lei accetta, diventando una delle star degli "artistes de rue". Ottanta euro al giorno non sono tanti per vivere a Parigi ma sono sufficienti per "sopravvivere alla grande" e per ammaliare un pubblico affamato di arte e molto generoso con gli artisti che affollano le strade parigine. Giada è tornata dalla sua avventura francese ma vuole ripartire al più presto, per esprimere quell'arte pazza che possiede e che "ad Olbia la gente non capisce tanto".