Crollo di Monte Pinu: domani manifestazione a Priatu

Olbia, 04 Maggio 2015 - E' passato quasi un anno e mezzo dall'alluvione che ha devastato più di metà Sardegna, uccidendo 18 persone di cui 13 solo in Gallura. Un anno e mezzo di polemiche, progetti, ma soprattutto di ferite ancora aperte nell'animo delle persone e nelle infrastrutture. A Monte Pinu, la montagna della Città di Olbia, la voragine che si è aperta quel 18 Novembre 2013 è ancora lì in tutta la sua spettrale grandezza e profondità. La Sp 38 bis, che collega la bassa Gallura all'alta Gallura, è ancora tristemente interrotta e non si sa quando potrà essere ripristinata o - addirittura - rifatta da zero. La striscia d'asfalto che si inerpica pericolosamente sul fianco di Monte Pinu è da controllare in 20 punti e l'Anas, che ha il compito di ripristinare le strade interrotte e non di riprogettarle da capo, ha deciso di fermarsi.

A patire la situazione peggiore sono ovviamente i cittadini che devono spostarsi ogni giorno tra la bassa e l'alta Gallura. In particolare, il disagio maggiore è vissuto da chi deve raggiungere il Tribunale di Tempio: unico presidio giudiziario della Gallura rimasto in piedi in seguito alla riforma Severino. Ogni giorno decine di avvocati, testimoni, imputati, cancellieri devono percorrere l'unica strada alternativa (quella per Telti), sperando di non incontrare mezzi pesanti o di non incorrere in qualche incidente stradale.

Per questi motivi è stata organizzata una manifestazione dal titolo "Una voce unica per far sentire il nostro disagio" che si svolgerà in due tronconi. Questa sera, a Sant'Antonio di Gallura, vi sarà un incontro informativo in via Calangianus 7 dalle ore 21:00. Domani 5 Maggio sarà il turno della manifestazione vera e propria: raduno in località Vaccosu (ore 18:00), corte verso la piazza di Priatu (18:30), intervento di Davide Bacciu (avvocato, ma anche assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Olbia) e di altri rappresentanti del territorio.