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Criptovalute, come le nuove leggi europee influenzeranno gli investimenti

Riflettori ancora puntati sulle criptovalute

Criptovalute, come le nuove leggi europee influenzeranno gli investimenti
Criptovalute, come le nuove leggi europee influenzeranno gli investimenti
Olbia.it

Pubblicato il 19 April 2022 alle 10:00

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Cagliari. Continuano a splendere i riflettori puntati sul mondo delle criptovalute, settore finanziario in continua crescita grazie all’innovazione tecnologica che rappresenta e al valore economico di Bitcoin e altri token in continuo aumento nell’ultimo biennio.

Stando agli ultimi dati riportati da Statista, gli investitori che hanno scelto di puntare sulle criptovalute hanno superato i 66 milioni, di cui circa 5 milioni vivono in Italia. Inoltre, Google riporta tra le ricerche più cliccate la frase “come acquistare Bitcoin”, segnale della continua crescita dell’interesse internazionale verso la criptovaluta per eccellenza.

Mercato deregolato, aumenta la richiesta di normative

Nonostante le criptovalute siano nate nel 2013, ancora oggi il loro mercato è quasi interamente privo di regolamentazione legislativa. 

Spinti sia dai cittadini che dai colossi finanziari tradizionali, i governi di tutto il mondo si stanno affrettando a rilasciare nuove leggi dedicate alle criptovalute, affrontando il problema con i metodi più disparati: in Cina questi strumenti sono stati quasi interamente banditi, in India la decisione è stata quella di tassare pesantemente i profitti che ne derivano, mentre la Corea del Sud ha scelto l’approccio opposto, decidendo di non imporre alcuna imposta sul trading di criptovalute.

Le manovre del Governo italiano

Il febbraio scorso, il Governo italiano ha varato la prima misura volta a regolamentare il mercato delle criptovalute e nel contempo aumentare le entrate erariali tassando adeguatamente le transazioni del settore. Il decreto MEF sulle criptovalute rende obbligatorio il tracciamento e la comunicazione all’Agenzia delle Entrate di ogni investimento, transazione, guadagno o perdita per garantire la giusta tassazione e bloccare eventuali tentativi di evasione o movimenti di denaro a scopo criminale.

Il decreto nasce dal rampante aumento delle richieste di consulto da parte di aziende e privati alla sezione Crypto Consulting, parte del Gruppo Soluzione Tasse, i quali si trovavano confusi e spaesati al momento della dichiarazione dei redditi, desiderosi di evitare future sanzioni amministrative. 

Alla base della nuova legislazione viene precisata la tipologia di attività degli exchange di criptovalute: questi sono ora inclusi nella stessa categoria di mediatori di credito e servizi di trasferimento di denaro, divenendo quindi obbligati a iscriversi all’Organismo degli agenti e mediatori, sottoposti di conseguenza a tutte le certificazioni e controlli necessari. Inoltre, agli exchange viene richiesto di soddisfare i requisiti di KYC (Know Your Customer, ovvero conosci i tuoi clienti), di controllare gli spostamenti di denaro per segnalare eventuali tentativi di riciclaggio e di conservare i dati richiesti dal Governo. Infine, viene imposta la collaborazione con le Forze dell’ordine in caso di indagini sia nazionali che estere.

Corsa ai ripari per cittadini e aziende

Il decreto ha scatenato grande fervore negli addetti ai lavori, oltre che per le aziende che accettano criptovalute come metodo di pagamento e gli investitori: tutti gli interessati attendono con ansia la pubblicazione da parte dell’OAM dei decreti attuativi finali per correre rapidamente ai ripari e adeguarsi alle nuove normative. Già sicuro è che gli exchange saranno tenuti a riportare all’Agenzia delle Entrate i saldi dei propri utenti in modo dettagliato e con valore convertito in Euro. Aziende e privati dovranno quindi prestare estrema attenzione alle proprie dichiarazioni dei redditi per evitare sanzioni; da compilare assolutamente saranno alcuni moduli RW aggiuntivi dedicati alle criptovalute

Effetto sugli investimenti

Nonostante alcuni investitori siano spaventati da questo cambiamento normativo, la verità è che molte delle leggi introdotte sono già lo standard nel resto del mondo e la loro introduzione non ha intaccato il valore di Bitcoin e altre valute. Inoltre, un mercato delle criptovalute regolamentato adeguatamente aiuta a creare un ambiente fiscale più sano e sicuro, elimina numerosi rischi legati ad attacchi hacker e truffe, oltre a contribuire a migliorare l’immagine generale delle valute virtuali, ancora oggi viste, anche se ingiustamente, come tramite per l'evasione e il riciclaggio di denaro. 

Le misure adottate dal nostro Governo complicheranno la situazione al momento della dichiarazione dei redditi, ma al contempo potranno rilanciare il mercato delle cripto valute e dare fiducia ai nuovi investitori, privati e istituzionali, che da tempo chiedevano più certezze e affidabilità dal mercato del denaro digitale.