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Cronaca

Covid Olbia: positiva, le chiedono di andare in ospedale per tampone. Lei rifiuta"non esco"

Covid Olbia: positiva, le chiedono di andare in ospedale per tampone. Lei rifiuta
Covid Olbia: positiva, le chiedono di andare in ospedale per tampone. Lei rifiuta
Olbia.it

Pubblicato il 31 August 2020 alle 20:59

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Olbia, 31 agosto-2020 - Difficilmente scorderemo questa strana estate post lockdown, dove il temibile virus Sars coV-19 sembrava fosse andato in vacanza. Noi che forse ci eravamo illusi che il sole e il mare avrebbero tenuto lontano il virus, ora a pochi mesi dalla totale riapetura dei porti e degli aeroporti ci ritroviamo nuovamente con le stesse incognite e sempre a volto coperto dalla mascherina anche all'aperto con temperature fino a 30 gradi.

Il virus non solo si è ripreso i suoi spazi diffondendosi nei villaggi, nelle discoteche e nei negozi, è tornato anche sui letti dei reparti delle malattie infettive degli ospedali, e non ultimo anche tra alcuni dipendenti del nostro vicino ospedale, questa volta il Mater Olbia.

La struttura sanitaria aveva organizzato in tempo record un ottimo servizio per effettuare il test di ricerca molecolare del virus Sars CoV 2 con tampone, senza neanche bisogno di scendere dalla propria automobile.

Sono in tanti che aspettano che l'importante servizio venga presto ripristinato, perchè la risposta in ncaso di positività viene data entro 24 ore, se non si è positivi l'attesa è più lunga, ma almeno si è certi di non esserlo.

Una novità, quella del tampone in modalità drive in, che ha convogliato su Olbia centinaia di persone da tutto il nord Sardegna: vacanzieri, ma anche diversi lavoratori del luogo, che dopo mille telefonate alle autorità preposte e alle USCA, andate a vuoto, sono state costrette ad uscire di casa, con o senza febbre, per effettuare il tampone.

Test al Mater con esito positivo poi finalmente arriva la telefonata da USCA, l'Unità Speciale di Continuità Assistenziale. " Le Usca mi hanno telefonsto, scusandosi per il ritardo, solo poche ore prima di ricevere l'esito positivo dal Mater Olbia. Nell'occasione mi hanno spiegato che le numerosissime e-mail vengono smistate con ritardo per via del lavoro immane a causa dei nuovi contagi. Quando mi hanno contattato sapevano già dell'esito del Mater" dichiara una ragazza positiva da noi raggiunta al telefono. " Ora gli operatori Usca mi hanno fissato l'appuntamento per il nuovo tampone da fare a Olbia, all'ospedale Giovanni Paolo Secondo, in modalità drive in, ovvero arrivo in macchina". Continua la ragazza, lei non si è ancora ripresa del tutto dal lungo periodo di febbre alta.

"Insomma, come già successo al Mater spendendo 65 euro, un operatore si avvicinerà al finestrino per effettuare il prelievo. Al momento Usca ha fissato la data. Io ho risposto che non andrò, sono positiva, ho avuto febbre alta e la positività è stata confermata con primo tampone. Non mi sento di uscire di casa per interrompere la quarantena, inoltre sono molto debole e per arrivare fin là mi dovrebbero accompagnare. Praticamente è come se mi chiedessero di mettere a rischio qualcuno con nuvo contagio. Se poi durante il tragitto ho un incidente, mi ferma la polizia?".

Contattato al telefono l'assessore regionale dell'Igiene e della Sanità, Mario Nieddu, ha dichiarato "Sicuramente l'incremento dei casi positivi in questo momento particolare ha creato delle difficoltà a tutto il personale del servizio regionale Usca, ma i soggetti che sono positivi devono fare la quarantena al proprio domicilio e non devono uscire".

La risposta mette il dubbio che qualcosa alla Usca di Olbia non stia funzionando. E in attesa di una loro smentita abbiamo contattato l'Onorevole Giuseppe Meloni, consigliere regionale di minoranza: "Questa situazione va assolutamente risolta è regolmentata, sono gli operatori Usca che si devono spostare per andare a casa dei soggetti isolati perchè sono positivi, e non il contrario. Diverso è quando uno va a fare una verifica volontaria, come per esempio è successo al Mater Olbia. È assurdo che le persone positive, o fortemente sospette di positività, vengano messe nelle condizioni di andare a fare il tampone in modalità drive in" conclude Meloni.

Sempre all'ospedale Giovanni Paolo II un residente di Olbia si è recato con febbre su appuntamento per effettuare il tampone: l'esito è positivo.

Ancora positivi, che escono di casa per fare i test, una situazione che potrebbe avere dei risvolti poco piacevoli. I soggetti con febbre e con sintomi costretti ad uscire di casa per fare il tampone mettendo a rischio la salute di tutte le persone che incontrano sulla loro strada. Non ci resta che chiedere a questo punto quanti sono i test in modalità drive fin'ora effettuati al Giovanni Paolo Secondo risultati positivi. Lo chiediamo anche se al momento non è dato sapere neanche quanti test siano stati effettuati in totale al Mater Olbia e quanti di questi siano risultati positivi.