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Cronaca

Covid e discoteche, Giovanni Satta: "non pressioni, ma richieste di informazioni"

Covid e discoteche, Giovanni Satta:
Covid e discoteche, Giovanni Satta:
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 November 2020 alle 15:35

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Olbia, 11 novembre 2020 - Tra i vari politici intervistati da Report sulla ormai spinosa questione "Covid e discoteche", vi era anche l'esponente del Psd'Az Giovanni Satta. Non ha rilasciato dichiarazioni bomba come il collega di Forza Italia di Angelo Cocciu, ma ha raccontato di aver ricevuto delle telefonate cercando di chiarire il contesto al giornalista.

Dopo la puntata andata in onda lunedì, Satta ha pubblicato una sua dichiarazione ufficiale in cui spiega le sue motivazioni. "Un po’ come tutti ho visto la trasmissione report. Ricordo benissimo, ospitai con educazione e gentilezza i due giornalisti, risposi a tutte le loro domande, ma ovviamente hanno visto bene di preparare un servizio fazioso solo per fare “notizia. Io dissi loro che era stato un momento particolare. Che l’undici agosto si doveva decidere se continuare a tenere aperte le discoteche o chiuderle. In quelle ore ho confessato di aver ricevuto tante telefonate da operatori del settore e anche da lavoratori stagionali dipendenti da San Teodoro, Budoni Arzachena ecc, preoccupati per il proprio lavoro. Ma le telefonate furono tante anche da parte di molti colleghi di minoranza. Ciò accade sempre quando si discutono problematiche specifiche. Se si parla di latte o agricoltura ti chiamano i pastori, se si parla di contratto Forestas ti chiamano i dipendenti di Forestas e via dicendo. Trovo tutto ciò più che normale in Sardegna, anzi poter discutere con tutti è per me un privilegio", spiega il consgliere regionale originario di Buddusò.

"Non sono state vere e proprie pressioni ma le definirei richieste di informazione. Anche perché io o gli altri consiglieri non avevamo l’autorità di decidere come non la abbiamo mai avuta in alcuna ordinanza del presidente, il quale ha sempre deciso autonomamente seguendo il suo buon senso ed esercitando una sua prerogativa. Ho detto anche che in quel momento bisognava cercare di bilanciare le due esigenze, che sono poi le stesse alla base di tutte le decisioni prese in Italia e nel mondo in questo momento di crisi, da una parte l’economia e dall’altra la tutela della salute . Il dato epidemiologico in quel momento era abbastanza rassicurante, l’unico focolaio importante c’era stato all’isola di Santo Stefano, dove non esistono discoteche ma un resort. Quindi la discoteca non era e non poteva essere l’unico luogo di contagi, ma lo erano anche i Bar, i ristoranti, i resort e gli hotel . Dissi anche che c’era stato un ordine del giorno firmato anche da PD e Leu che chiedeva al presidente di salvaguardare i posti di lavoro delle discoteche. Ovviamente, faziosamente questo non è stato mai citato", continua Satta che ha anche raccontato tutta la vicenda legata ai tamponi in ingresso ostacolati dal governo centrale.