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Cronaca

Covid-19, perse 60.000 assunzioni: al CPI Olbia ne mancano quasi 15.000

Covid-19, perse 60.000 assunzioni: al CPI Olbia ne mancano quasi 15.000
Covid-19, perse 60.000 assunzioni: al CPI Olbia ne mancano quasi 15.000
Angela Galiberti

Pubblicato il 06 June 2020 alle 12:44

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Olbia, 06 giugno 2020 - La Sardegna è entrata ufficialmente nella Fase 3 e ora aspetta l'arrivo dei turisti che, alla chetichella, stanno iniziando a sbarcare. Purtroppo, il Covid-19 è stato uno tsunami disastroso per il mercato del lavoro sardo. L'Aspal, nel suo ultimo rapporto pubblicato il 2 giugno, traccia uno scenario a tinte fosche.

A livello generale, la Sardegna ha perso quasi 60.000 posti di lavoro a causa del Coronavirus: a bloccarsi è stata l'industria delle vacanze, con tutto il suo indotto. I numeri dell'Aspal si riferiscono ai dati raccolti fino al 26 maggio 2020. Nel 2019, al 26 maggio erano stati raggiunti i 94.390 posti di lavoro: nel 2020 ci si ferma ai 37.808. Mancano all'appello quasi 60.000 persone che non si sa se riusciranno a lavorare quest'anno così incerto.

Il settore più colpito è, ovviamente, quello turistico: il settore Alberghi/Ristoranti nel 2019 aveva assunto 30.709 persone, nel 2020 5.498; le altre flessioni più marcate si registrano nei settori Noleggio e Servizi alle Imprese, Istruzione, Commercio, Costruzioni.

Male, anzi malissimo la Gallura con il CPI di Olbia che registra il dato peggiore di tutta la Sardegna. Il CPI olbiese serve tutta la fascia costiera del Nord-Est: quella che assicura, in pratica, il maggior numero di posti letto dell'Isola. Le assunzioni perse sono circa 15.000: nel 2019 erano stati firmati 18.995 contratti, nel 2020 solo 4.518. Anche il CPI di Tempio Pausania segna una flessione marcata, benché su altri numeri: 2005 del 2019 a fronte di 815 assunzioni nel 2020.

L'altro CPI che conta numeri preoccupanti è quello di Cagliari che è passato dai 14.228 posti di lavoro creati nel 2019 ai 6.570 del 2020. Flessioni significative anche nei CPI di Assemini, Alghero, Quartu Sant'Elena, Sassari, Siniscola, Lanusei, Carbonia, Muravera.

Insomma, la piaga sociale del Covid è sotto i nostri occhi: sono tutte quelle persone che non hanno ancora iniziato a lavorare per la stagione e che non sanno se quest'anno riusciranno a guadagnare qualcosa. Per loro ci sarà quale aiuto? Si aiuteranno gli imprenditori che garantiscono i posti di lavoro nonostante i guadagni non siano certi?