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Cronaca

Covid-19, la lettera: "Davvero se non si è VIP non si ha diritto a cure e tampone?"

Covid-19, la lettera:
Covid-19, la lettera:
Patrizia Anziani

Pubblicato il 30 August 2020 alle 19:12

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Porto Cervo, 30 agosto 2020- Un'altra storia di contagio Covid-19 e febbre a 39° per molti giorni , senza nessuna assistenza, che non avremmo mai voluto raccontare, è quella che ci giunge con una forte testimonianza da Porto Cervo, la prestigiosa località sul mare della Costa Smeralda. Dopo il caso di Olbia ecco cosa sta succedendo a Porto Cervo, in comune di Arzachena:

"Sono stata 8 giorni chiusa a casa sola con la febbre a 39°, il mio medico ha chiamato più volte le Usca e la Assl di Olbia che non ha mai risposto. Ho chiamato io stessa chiunque, il servizio igiene pubblica, i carabinieri, il 118 e tanti tanti altri numeri, una valanga... nessuno ha mai risposto e chi lo ha fatto ha lanciato la patata bollente all'altro". Ha dichiarato fortemente provata dallo stato febbrile prolungato la giovane donna che noi chiameremo Patrizia "Sono venuta in contatto più volte con calciatori famosi risultati poi positivi, ho sempre tenuto la mascherina, non sono mai uscita per via dei lunghi orari di lavoro che facevo ( non avevo il tempo), non ho mai frequentato ristoranti, discoteche ecc... lavoro in un negozio dove è facile incontrare chiunque pur stando attenti" . Ho fatto anche il test sierologico risultato negativo, ma dopo qualche giorno è cominciata la febbre e sono stata letteralmente abbandonata. Non riuscivo a camminare né a lavarmi dalla debolezza, un peridodo vissuto nell'incertezza, nella paura di aggravarmi e di non essere assistita, perché nessuno si è fatto sentire. Per fortuna sono giovane, mi chiedo come avrebbe fatto un anziano che vive da solo, senza un familiare che ti porta qualcosa da mangiare poggiata dietro l porta di casa.

Appena passata la febbre e visto che nessuno si è presentato a casa mia per fare il tampone che invece è stato fatto in massa in molti villaggi del nord Sardegns, sono andata al Mater Olbia al Drive-in". Il servizio a pagamento importantissimo al momento è stato sospeso proprio perché 4 dipendenti del Mater sono risultati positivi al tampone.

Per fare il test con il tampone, visto che quello sierologico si è rivelato inattendibile, ho dovuto mettere a rischio la salute di una persona che vista la mia condizione di salut si è offerta di accompagnarmi. Mi sento anche in colpa e sono preoccupata ora non solo per la mia salute, ma anche per la sua, ma le autorità sanitarie preposte ad espletare questo tipo di procedura diagnostica non si sono mai fatte sentire. Ebbene, dopo sei ore di interminabile fila per effetture il tampone, lo stesso ha avuto esito POSITIVO!"

"Poi leggi i giornali e scopri che tutti fanno il tampone in maniera veloce e facile. Davvero se non si è vip tipo Chiara Ferragni, o qualche tronista di Uomini e Donne, se non si lavora al Billionaire non si ha diritto a cure e tampone??? Chiedo il vostro aiuto, anzi aiuto di tutti, per favore aiutatemi e vi prego aiutate chi ha bisogno di essere aiutato".

Un'altra testimonianza drammatica che mette sicuramente in luce due cose: la prima è che quando si parla di Covid-19 bisogna mettersi in testa che l'esito NEGATIVO del test sierologico, ovvero test con prelievo di sangue, non assicura di non avere già in corpo il virus. La seconda è che una volta salita la febbre allertare la macchina del sistema sanitario per questo tipo di problematica non assicura che quest'ultima dia risposte certe ed immediate per la dovuta assistenza