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Cronaca

Covid-19, Airitaly: la quotidianità di una dipendente

Covid-19, Airitaly: la quotidianità di una dipendente
Covid-19, Airitaly: la quotidianità di una dipendente
Olbia.it

Pubblicato il 13 April 2020 alle 12:32

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Olbia, 13 aprile 2020 - La notizia dei licenziamenti è arrivata i primi di febbraio 2020 e da allora i dipendenti di Airitaly combattono una dura battaglia per salvaguardare il loro posto di lavoro.

Un mese di assemblee, presidi, slogan, interviste e manifestazioni seguite da un viaggio a Roma, un'opportunità per i dipendenti della compagnia aerea di avere un'udienza privata con Papa Francesco, in cerca di una parola di conforto.

Dopo quel momento il buio, arriva la notizia della pandemia ed è subito emergenza Covid-19. Costretti a rimanere a casa, il personale è impossibilitato a far sentire la propria voce.

Così abbiamo deciso di intervistare, telefonicamente, un'assistente di volo Airitaly.

"Il nostro futuro è in crisi. Io personalmente ho oltre 30 anni di lavoro in questa compagnia ed avendo un'età avanzata, vicina quasi alla pensione, mi ritrovo a non avere possibilità di lavorare, dato anche il blocco, del mercato del lavoro e del turismo, causa virus".

"L'emergenza Coronavirus ha messo in crisi anche la maggior parte delle altre compagnie, non solo nazionali. Il Decreto Cura Italia impone lo stop ai licenziamenti Airitaly fino ai primi di maggio, dopodiché per noi dipendenti non ci resta che sperare alla possibilità di nuovi acquirenti per la compagnia o essere presi in considerazione in previsione di una new company".

"Perdere il lavoro da un giorno all'altro è un duro colpo, ritrovarsi a dover mandare avanti una famiglia con un solo stipendio, del coniuge o con i risparmi di una vita, se si ha la possibilità di averli, anche perché le spese continuano ad esserci, così come i mutui. Ci sono tanti miei colleghi, sia del settore navigante che di terra, sposati tra loro, costretti a vendere la casa e a ritrasferirsi nella loro città d'origine per tornare ad abitare dai genitori".

"Non sappiamo se avremo un sostentamento economico o una cassa integrazione, è importante che ci sia l'interesse non solo della Regione Sardegna o della Regione Lombardia, ma anche un'interesse nazionale da parte delle istituzioni, in modo tale da non lasciarci soli. Per il bonus da 600 € come sostegno economico, previsto per questa fase di emergenza, noi non rientriamo nella categoria, perché il nostro non è considerato lavoro a basso reddito, quindi da maggio saremo privi di reddito".

"Gli effetti economici negativi subiti in questo momento, sono tali da non consentirci di far fronte alle necessità della quotidianità".

"Questa situazione crea ripercussioni anche sulla famiglia, maggiori sacrifici e restrizioni. Il lavoro è parte fondamentale per la vita di ognuno di noi e la perdita di questo può provocare anche una grave depressione. Il mio stato d'animo ovviamente non è dei migliori, ma si cerca di non incidere maggiormente sui figli e su tutta la famiglia."

"Da compagnia di punta nata nel '63 come Alisarda, un privilegio farne parte, ha iniziato trasportando passeggeri vip e non solo, da tutta Europa verso la splendida Sardegna, a ritrovarsi senza lavoro in un attimo e con tanti problemi".

"Di certo quest'anno sarà una Pasqua anomala, triste e dal doppio risvolto, il pensiero della salute in primis e il non lasciarsi andare allo sconforto dalla perdita del lavoro, di certo lo stare chiusi in casa non aiuta".

Conclude: "Le nuove avversità della vita lavorativa hanno messo sul mio cammino colleghi che non conoscevo, con i quali abbiamo condiviso dei momenti bui e tristi ma ricchi di umanità, solidarietà e condivisione, una nota positiva in questa grigia situazione".