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Cronaca

Coronavirus: Cgil della Gallura si mobilita contro la crisi

Coronavirus: Cgil della Gallura  si mobilita contro la crisi
Coronavirus: Cgil della Gallura  si mobilita contro la crisi
Olbia.it

Pubblicato il 19 March 2020 alle 18:45

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Olbia, 19 marzo - Il territorio sardo come il resto del Paese sta attraversando un periodo di grande emergenza su più fronti. Il prevedibile impatto devastante del Coronavirus sul quotidiano avrà ripercussioni che metteranno a dura prova il sistema sanitario e l'economia.

A tal riguardoLuisa Di Lorenzo, Segretario generale Cgil della Gallura intende farsi portavoce di tutti i lavoratori stagionali della Gallura, che stanno vivendo un momento critico.

"Le misure previste dall’ultimo Decreto legge, il numero 18 del 17 marzo 2020, sono sicuramente apprezzabili, ma non sufficientemente attente alle specificità del territorio Sardo ed in modo particolare al territorio Gallurese. È condivisibile il fatto che le misure previste agli art. 29 e 30 riconoscano il danno e quindi un indennizzo ai lavoratori che tecnicamente non sono in forza attualmente, ma non comprendiamo le ragioni che hanno spinto il Governo a riconoscere lo status di lavoratore stagionale solo a coloro che sono stati impiegati nel settore turistico, negli stabilimenti termali e in agricoltura. La stessa normativa sul lavoro stagionale rimanda l’individuazione delle attività stagionali al Dpr 1525 del 1963 (da sempre in attesa di un aggiornamento, con decreto del Ministero del lavoro mai emanato, poiché contiene molte attività, oggi, alquanto desuete) e al Dlgs 81 del 015 e ai contratti collettivi anche aziendali".

"In questo territorio, la Gallura, di stagionalità vivono migliaia di lavoratori impiegati anche nel settore dei trasporti (trasporto aereoportuale e portuale, Geasar e Sinergest ad esempio), nel settore della vigilanza privata (Consorzio Costa Smeralda, Consorzio di Porto Rotondo, Coopservice, ad esempio), nel settore della GDO (Conad, Margherita distribuzione ex Auchan, oltre che tutta un’altra serie di aziende più piccole che però nel periodo estivo vedono intensificati i loro flussi), nel settore delle manutenzione del verde (Green Italy Coast, ad esempio), nel settore delle lavanderie industriali (Sebon ex Clea, ad esempio), nella cantieristica navale(Sno, ad esempio), nel distretto del sughero, nelle multiservizi partecipate dai Comuni costieri, nel settore degli autonoleggi e si potrebbe andare avanti".

"È per questo che chiediamo al presidente della Regione Solinas di convocare le organizzazioni sindacali per ridiscutere di provvedimenti e risorse che tengano conto di tali considerazioni e che possano colmare questo vuoto lasciato dall’ultimo Decreto del Governo. La Regione non può sottrarsi al confronto con le parti sociali se vuole evitare la crisi del sistema economico e sociale della Sardegna. Anche in questo momento delicato, come sindacato, continueremo a ispirare, accompagnare e monitorare le iniziative della Regione Sardegna e delle Istituzioni per sostenere aziende, lavoratrici e lavoratori, i cittadini e a progettare interventi per la ripresa e lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione. Nel frattempo la Cgil Gallura auspica che venga utilizzato ogni strumento sociale praticabile, affinché nessuno rimanga escluso".