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Cronaca

Cormorani danneggiano la pesca: ecco gli indennizzi

Cormorani danneggiano la pesca: ecco gli indennizzi
Cormorani danneggiano la pesca: ecco gli indennizzi
Dénise Meloni

Pubblicato il 29 September 2017 alle 12:07

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Cagliari, 01 Ottobre 2017 – La Regione è disponibile a incrementare gli indennizzi per i pescatori e a mettere sul campo azioni di contrasto innovative contro la presenza dei cormorani negli stagni dell’Oristanese. È il bilancio del lungo faccia a faccia che si è svolto questa mattina nell’Assessorato dell’Agricoltura a Cagliari tra gli assessori dell’Agricoltura e della Difesa dell’Ambiente, Pier Luigi Caria e Donatella Spano, e una folta delegazione di rappresentanti dei pescatori, di associazioni di categoria e amministratori dei Comuni in cui si estendono gli stagni e le lagune dell’Oristanese. Al centro dei lavori il difficile problema dei danni causati alla pesca dai cormorani e le possibili azioni da far partire in vista dell’autunno, periodo di maggior presenza dei volatili (se ne attendono circa 15 mila fra ottobre e gennaio) che provocano enormi perdite economiche ai 400 lavoratori del comparto locale. Si è quindi fatto il punto sugli indennizzi per i danni sul pescato e soprattutto sulle azioni di contrasto avviate negli scorsi anni contro i cormorani: dagli abbattimenti controllati eseguiti all’interno della normativa europea, insufficienti secondo i pescatori per il basso numero di uccelli depopolati e per i tempi e i modi in cui vengono svolti, ai dissuasori installati sugli stagni, che dovrebbero allontanare i cormorani dagli specchi acquei.

“Con la delibera votata lo scorso 1 settembre si è deciso che gli aiuti volti a indennizzare gli operatori del settore dai danni causati dalla fauna selvatica siano concessi in linea con la Misura 1.40 del FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) dedicata alla protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibili. Sulla Misura sono stanziati 2 milioni di euro. Con la stessa delibera abbiamo inoltre deciso che le eventuali risorse regionali individuate al fine di indennizzare gli operatori dai dannicausati dalla fauna selvatica, siano assegnate ad integrazione della Misura 1.40”. Lo ha detto l’assessore Caria che poi ha precisato:“Possiamo quindi integrare i 2 milioni, se possibile, attraverso una rimodulazione di fondi non spesi nel FEAMP, ma anche con il reperimento di nuove economie nella prossima legge finanziaria”. L’assessore ha poi ribadito la piena disponibilità di tutto l’esecutivo ad accogliere e valutare le proposte di tutti i portatori di interesse del comparto. “C’è una volontà politica forte di discutere e provare a trovare una soluzione al problema. Con una programmazione puntuale e con una serie di interventi si può riuscire a determinare una situazione migliore nel tempo, poiché abbiamo molto a cuore il reddito dei lavoratori e il futuro delle loro famiglie”. Così l’assessora Donatella Spano, che ha aggiunto: “La tutela dell’ambiente deve viaggiare di pari passo con la produzione, non abbiamo alcuna preclusione in tal senso. Quando abbiamo, per esempio, aperto ai piani di abbattimento dei cormorani abbiamo ricevuto molte critiche, ma lo abbiamo fatto con convinzione nel rispetto e in linea con le direttive europee. Non siamo stati fermi. Capisco che gli indennizzi possono essere un aspetto umiliante e che voi pescatori preferiate vivere del vostro lavoro. Ma gli indennizzi rappresentano uno dei diversi metodi di intervento”. L’esponente della Giunta Pigliaru ha poi ricordato il lavoro fatto in passato con la formazione dei coadiutori, ma guardando avanti ha proposto un altro tipo di intervento: la riduzione delle nascite, dove si interviene sulle uova. “Si tratta di un progetto – ha osservato Spano – che sta raggiungendo buoni risultati nel nord Europa e su cui prendo l’impegno di chiedere al ministero dell’Ambiente di costruire un programma, in collaborazione efinanziato con l’UE, dedicato alla Sardegna”. Spano ha poi ricordato che questo genere di azioni si possono accompagnare con la messa a dimora di reti galleggianti, di canneti artificiali dove si possano rifugiare i pesci e con interventi di disturbo da attuare nei luoghi di ferma e nidificazione dei cormorani. La titolare dell’Ambiente ha quindi annunciato ai presenti che fisserà quanto prima un appuntamento con il ministro a cui illustrerà la situazione e chiederà il massimo sostegno possibile.