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Cronaca

Consegnato il primo appartamento sequestrato. Assente il Comune

Consegnato il primo appartamento sequestrato. Assente il Comune
Consegnato il primo appartamento sequestrato. Assente il Comune
Angela Galiberti

Pubblicato il 17 April 2015 alle 16:51

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Olbia, 17 Aprile 2015 - E' una coppia giovanissima quella che, stamattina, ha preso possesso del primo appartamento di via Damiano Chiesa, facente parte di un gruppo di appartamenti (7 in tutto) sequestrati alla criminalità organizzata nell'ambito dell'inchiesta "Mafia Capitale".

Questa mattina il vescovo Sebastiano Sanguinetti e suor Luigia Leoni hanno dato le chiavi della casa alla giovane coppia alluvionata, la cui vita era stata travolta dall'onda di piena del 18 Novembre scorso. Madre e padre hanno poco più di vent'anni, una bambina piccola e un maschietto in arrivo ad Agosto. La coppia è in cerca di stabilità economica e la Caritas, valutando attentamente il caso, ha deciso di tendere una mano a questi genitori e consegnare loro un punto di riferimento dal quale ripartire per ricostruire la loro esistenza.

La giovane famiglia potrà stare sei mesi in questo appartamento, non pagheranno affitto e a loro carico vi saranno esclusivamente le utenze domestiche. Se in sei mesi la loro situazione non migliorerà, si valuterà una proroga. L'obiettivo della Caritas, infatti, è quello di aiutare questa famiglia (e le altre che utilizzeranno gli altri appartamenti) a riprendere il normale corso della vita e riconquistare l'indipendenza e la dignità strappata via dall'alluvione.

La casa consegnata stamattina fa parte dei 7 appartamenti sequestrati ad Olbia nell'ambito dell'inchiesta "Mafia Capitale". Gli altri sei appartamenti sono in fase di ristrutturazione: appena possibile saranno consegnate ad altre famiglie alluvionate che hanno bisogno di un tetto dignitoso sopra la testa.

Questa mattina, in via Damiano Chiesa, non c'era nessuno in rappresentanza del Comune di Olbia. L'amministrazione comunale è stata in possesso degli appartamenti di via Damiano Chiesa per diversi mesi senza farci nulla, tant'è che alla fine gli appartamenti sono finiti in mano alla Caritas diocesana che si è messa subito all'opera per metterli a disposizione della popolazione bisognosa.