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Cronaca

Confartigianato Sardegna: Il peso delle semplificazioni incompiute nell'edilizia

Confartigianato Sardegna: Il peso delle semplificazioni incompiute nell'edilizia
Confartigianato Sardegna: Il peso delle semplificazioni incompiute nell'edilizia
Olbia.it

Pubblicato il 18 March 2013 alle 12:34

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Lo sportello unico per l’edilizia privata, il riutilizzo delle rocce da scavo, la banca dati sui contratti pubblici, le white-list anticorruzione, la validità del Durc a 180 giorni, il silenzio rifiuto per costruire o la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività).

Queste sono solo alcune delle misure di semplificazione per le imprese edili, per rendere più snelli gli iter e gli oneri burocratici, che Governo e Parlamento hanno emanato ma che non sono mai entrate pienamente in vigore perché mancanti di appositi decreti e strumenti attuativi.

La strada per il rilancio dell’edilizia è sempre costellata da buone proposte ma da pochissimi fatti concreti”.

E’ questa l’ennesima amara riflessione di Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, sulla situazione del comparto edile anche in Sardegna.

Vogliamo realizzare e ristrutturare case non passare il tempo a costruire montagne di carta – continua Murgianuperché ormai il nostro lavoro sembra essere quello di scrivere e produrre documenti, interpretare leggi, fare il tour degli uffici, collezionare timbri e aspettare: per i bandi, per le concessioni e, soprattutto, per i pagamenti”.

E’ necessario che il nuovo Parlamento, e successivamente il nuovo Governo – sottolinea il Presidente degli Artigianiagiscano con tempestività per porre rimedio alle mancanze che impediscono al settore, quanto meno, di non essere strozzato dalla inutile burocrazia”.

Confartigianato Imprese Sardegna si riferisce ai casi più clamorosi di buone leggi, non attuabili perché mancanti di appositi decreti e o in attesa di strumenti attuativi.

Il primo riguarda la questione delle terre e rocce da scavo, il cui riutilizzo è stato regolamentato con il decreto 161/2012, ma è mancata l’approvazione di disposizioni che escludessero gli scavi di piccole dimensioni (fino a 6000 metri cubi), come evidenziato anche da Confartigianato ANAEPA Edilizia -: per quanto adeguate per i grandi cantieri, le nuove procedure risultano infatti eccessivamente complesse e onorese se applicate per piccoli scavi, tanto che alcune Regioni si sono attivate per colmare il vuoto normativo con apposite delibere.

O ancora lo sportello unico per l’edilizia privata, che sarebbe dovuto partire il 12 febbraio scorso come unico punto di riferimento per le pratiche edilizie, ma che in numerosi Comuni, per via di ritardi telematici, rischia di allungare i tempi tecnici paralizzando il sistema. Solo pochi Comuni, infatti, hanno predisposto le piattaforme elettroniche per la gestione delle pratiche (Dia, Permesso per costruire, etc.).

Un’altra semplificazione che stenta a diventare operativa è la Banca dati sui contratti pubblici, “AVCPass”, istituita presso l’Autorità di vigilanza, che darà alle stazioni appaltanti la possibilità di verificare esclusivamente in via telematica tutti i requisiti delle imprese che partecipano alle gare. Il meccanismo, che sarà obbligatorio solo dal prossimo primo luglio, è ora in fase sperimentale con adesione volontaria e attende ancora alcuni interventi per la circolazione dei dati.

Anche le cosiddette white-list, previste dalla legge anticorruzione, sono ancora in attesa dell’apposito decreto attuativo che ne definisca le modalità. L’iscrizione delle imprese in tali elenchi, a seguito della verifica di non risultare soggette ad infiltrazioni mafiose, soddisferebbe i requisiti dell’informazione antimafia che le imprese non dovrebbero più richiedere in Prefettura per l’esercizio della propria attività.

In ultimo la SCIA, la segnalazione certificata di inizio attività, che consentirebbe al cittadino di eseguire immediatamente, nell'immobile di sua proprietà, alcuni lavori edilizi di limitata entità, dopo aver presentato all'Amministrazione comunale un'apposita segnalazione, asseverata da un tecnico abilitato.

Questi sono i principali esempi di misure di semplificazione rimaste sulla carta – conclude il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - ma se ne potrebbero aggiungere molte altri (validità del DURC a 180 giorni, cancellazione del silenzio-rifiuto per il permesso di costruire in presenza di vincoli) che potrebbero alleggerire il fardello della burocrazia per le imprese dell’edilizia e incentivarne la crescita”.