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Cronaca

Confartigianato Sardegna: direttiva Pagamenti, fuori imprese edili e pregresso

Confartigianato Sardegna: direttiva Pagamenti, fuori imprese edili e pregresso
Confartigianato Sardegna: direttiva Pagamenti, fuori imprese edili e pregresso
Olbia.it

Pubblicato il 07 November 2012 alle 12:51

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Direttiva sui Pagamenti – Esclusi lavori pubblici e costruzioni maanche tutto il pregresso– Murgianu: “A chi serve questo decreto?”. L’Associazione chiede a Governo e Parlamentari sardi la modifica delle norme.Nello schema di Decreto Legislativo che dovrebbe recepire laDirettiva Europea sui tempi di pagamento, sono stati esclusi i lavoripubblici, vale a dire le imprese di costruzioni che rappresentano ilsettore maggiormente colpito dal grave fenomeno dei ritardi dipagamento della Pubblica Amministrazione e delle imprese private.Ora,per questo, ci piacerebbe capire bene a chi e a cosa serva questoprovvedimento.”

E’ quanto rileva Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato ImpreseSardegna sollecitando il rapido intervento dei Parlamentari sardi edel Governo per modificare le norme sui pagamenti previste nel Codicedegli Appalti.

Occorre, infatti, adeguarle a quanto previsto dallaDirettiva Europea che fa esplicito riferimento alla progettazione eall’esecuzione di opere e edifici pubblici, nonché ai lavori diingegneria civile.

“Si tratta di un intervento indispensabile – sottolinea il Presidentedi Confartigianato Imprese Sardegna - considerato che in Sardegna, nel2011, i ritardi, 116 giorni di media per saldare le fatture e 308nella sanità, sono costati 100 milioni di euro di maggiori onerifinanziari.

Tutto ciò non fa che aggravare la carenza di liquiditàdegli imprenditori alle prese con i pesanti effetti della crisi.” Murgianu evidenzia inoltre un altro limite del Decreto approvato dalGoverno “Si deve tenere conto che, come riportato all’articolo 3, ilDecreto Legislativo si applicherebbe solo “alle transazioni commerciali (contratti, comunque denominati, tra imprese ovvero traimprese e pubbliche amministrazioni, che comportano, in via esclusivao prevalente, la consegna di merci o la prestazione di servizi controil pagamento di un prezzo) concluse a decorrere dal 1° gennaio 2013”, lasciando di fatto fuori tutto il pregresso”. L’attuazione della Direttiva Europea (2011/7/UE) relativa alla “lottacontro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali”, è unodei grandi problemi che affligge piccole e grandi imprese, con pesanticonseguenze sulla loro liquidità.

Una buona notizia, quindi, se nonfosse, come detto, che in fase di recepimento, il testo haclamorosamente escluso i lavori pubblici e, quindi, il settore dellecostruzioni. Nella bozza del testo del Decreto Legislativo manca, infatti,l’esplicito riferimento ai lavori, che invece è presente nellaDirettiva Europea nel “considerando 11”: “la fornitura di merci e laprestazione di servizi dietro corrispettivo a cui si applica lapresente direttiva dovrebbero anche includere la progettazione el’esecuzione di opere e edifici pubblici, nonché i lavori diingegneria civile”.

La suddetta previsione supera il pronunciamentodell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici che a suo tempo,con la Determinazione n. 5 del 27 marzo 2002, aveva escluso lasussumibilità dei lavori pubblici nella Direttiva 2000/35 sempre inmateria di ritardi di pagamento. Ricordiamo che la Direttiva UE 2011/7 introduce tempi di pagamentocerti, fissando la scadenza in 30 giorni per i contratti con lepubbliche amministrazioni (al massimo 60 giorni per asl e ospedali). Stesse disposizioni per i pagamenti tra privati, in cui sono previstianche termini più lunghi, purché non siano “gravemente iniqui per ilcreditore”.

Oltre tali termini scattano automaticamente gli interessidi mora che sarebbero automatici e si aggirerebbero sul 10%. Per quanto riguarda il pregresso, Confartigianato Imprese Sardegnapropone che si aggiunga una norma transitoria nella quale i terminiperentori della Direttiva (30/60 gg) vengano applicati anche alletransazioni pregresse.

Anche per queste transazioni i terminidovrebbero decorrere, comunque, a partire dall’entrata in vigore delDecreto Legislativo.