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Cronaca

La moda sarda non teme crisi

La moda sarda non teme crisi
La moda sarda non teme crisi
Olbia.it

Pubblicato il 04 March 2016 alle 12:10

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Olbia, 04 marzo 2016 -SISTEMA MODA SARDEGNA – Nell’isola oltre mille imprese e 2mila addetti: uno dei pochi settori che regge alla crisi con importanti potenzialità. Folchetti (Confartigianato): “Necessario valorizzarlo con formazione e internazionalizzazione”. I dati su Consumi, turismo ed e-commerce legati alla “moda” nell’isola.1.106 imprese, di cui 878 artigiane, che danno lavoro a oltre 2mila addetti.Sono questi i numeri del “Sistema Moda” della Sardegna, un insieme di aziende impegnato nella confezione di articoli di abbigliamento, calzature e accessori, nella tessitura, nella realizzazione di gioielli, bigiotteria, complementi d’arredamento e occhialeria. Un settore che ha risentito minimamente della crisi registrando nel 2015 un saldo negativo di 6 imprese artigiane (-0,7% contro la media nazionale del -1,4% e contro il -2,2% di tutto il comparto artigiano della Sardegna).Sono questi i numeri che emergono dall’indagine dal titolo “L’artigianato del Sistema Moda della Sardegna”, realizzata dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati UnionCamere-Infocamere e Istat del 2015, che hanno “radiografato” un settore produttivo poco conosciuto.“La sartoria artigiana è la culla dell’alta moda italiana e il segreto del suo successo – commenta Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – ma questo è un settore che nell’isola necessita di maggiori attenzioni, considerato l’enorme potenziale di sviluppo e crescita. Due i punti cardine per un concreto sviluppo: formazione degli addetti e internazionalizzazione”.In Sardegna il settore ha grosse capacità di crescita; ciò viene certificato dal fatto che il 17% delle imprese sono imprese giovani con titolari sotto i 35 anni. Un risultato importante considerato che solo qualche anno fa una delle maggiori difficoltà era proprio il ricambio generazionale.Tra le imprese artigiane del settore, che rappresentano il 79,4% di tutto il comparto produttivo, il 41,6% (365 aziende) si trova in provincia di Cagliari, il 32,9% (289) in quella di Sassari, il 18,8% a Nuoro (165 unità) e il 6,7% (59) a Oristano.Negli ultimi vent’anni, come accaduto a livello nazionale, il settore è stato sacrificato sull’altare della moda di massa e delle griffe; per fortuna la globalizzazione, la massificazione e l’omologazione hanno scatenato un fenomeno di pari forza ma opposto: la voglia di personalizzazione, originalità, qualità e buon gusto. E tutto questo è successo appena in tempo prima che “maestri e maestre” del sistema moda sparissero per raggiunti limiti di età e, con loro, il patrimonio di competenze, conoscenze e cultura unici al mondo.Numeri interessanti, seppure non elevatissimi, si registrano nell’export; per un settore il cui ambito è prevalentemente domestico, nello scorso anno il ricavato dallevendite dei prodotti sui mercati esteri ammonta a circa 20milioni di euro ma con un incremento del 2,6%, rispetto al 2014. Abiti, tessuti, articoli in pelle, calzature e gioielli, tutti pezzi di pregiatissima fattura, dalla Sardegna partono, prevalentemente, verso Germania (15,5%), Francia (11,1%), Stati Uniti (6,4%), Russia (6,1%) e Hong Kong (5,5%).“Sappiamo che tra le professioni più ricercate ci sono quelle del sarto ma anche dello stilista – continua la Folchetti - professionalità importanti in cui la disponibilità è ancora superiore all'offerta. Per questo Confartigianato sta investendo per creare nuove professionalità che mancano, attraverso corsi regionali di qualifica professionale”.Dal rapporto realizzato da Confartigianato Sardegna, emergono anche dati interessanti su Consumi, turismo ed e-commerce.La spesa media mensile delle famiglie sarde per articoli di abbigliamento e calzature è di 95 euro al mese, equivalenti a 1.141 euro all’anno. Si stima che sul territorio sardo le oltre 713 mila famiglie spendono complessivamente 813 milioni di euro per l’acquisto di abbigliamento e calzature, pari al 6,9% dell’ammontare della spesa per prodotti non alimentari.Il turismo, asset rilevante nella nostra regione, interessa anche alcune specifiche attività artigiane tra cui quelle dell’abbigliamento e delle calzature: delle 6.537 imprese artigiane potenzialmente interessate da attività turistiche dell’isola quelle dell’abbigliamento e calzature ne rappresentano il 7,4%.Internet rappresenta sempre più un importante vetrina per l’offerta e l’acquisto di merci e/o servizi: in Sardegna osserviamo che il 25,2% delle imprese con 3-9 addetti acquistano e vendono sul web e il 40,4% delle persone con più di 14 anni hanno ordinato/comprato merci e/o servizi su internet.“Il sistema moda non è solo grandi firme – sottolinea la Folchetti - ma è anche una vasta rete di piccoli artigiani, che dal disegno al taglio realizzano capi unici. La sartoria artigianale nonostante, o forse grazie alla crisi, è un settore ancora vivace, ed il sarto è una professione "a tutto tondo" riscoperta da giovani e meno giovani che voglio distinguersi”. “La ricetta vincente – conclude la Presidente di Confartigianato - è dunque presentarsi sul mercato globale con creatività e qualità. Lo spazio c'è”.