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Pubblicato il 18 April 2016 alle 14:00
Olbia, 18 Aprile 2016 -Dal primo gennaio al 31 marzo di quest’anno, in Sardegna, sonoscomparse 429 imprese artigiane. E’ questo risultato delle 461iscrizioni all’albo artigiani contro le 890 cancellazioni, che portail comparto a 36.458 aziende, con un tasso di decrescita del -1,16%contro lo -0,94% dello stesso periodo del 2015. Calo anche a livellonazionale: il comparto giù dello -0,92% (era -1.05% lo scorso anno).
“Ogni giorno 4,7 imprese artigiane sarde abbassano le saracinesche pernon risollevarle più – commenta Maria Carmela Folchetti, Presidente diConfartigianato Imprese Sardegna – è un arretramento del comparto chenoi denunciamo da parecchi anni e che, purtroppo, si concretizza ognigiorno nonostante gli sforzi immani degli imprenditori che lottanoquotidianamente con il mercato asfittico, con la burocrazia, con lamancanza di credito, con la concorrenza sleale e con una politicafiscale che di certo non li ha supportati”.
I dati del settore artigiano arrivano dal rapporto appena diramato daUnionCamere-Movimprese, relativo al primo trimestre 2016, sullanati-mortalità delle imprese artigiane nell’isola. Il 31 dicembre scorso le imprese artigiane registrate in Sardegnaerano 36.887, numero che aveva fatto crollare la percentuale dicrescita del settore al -2,2% su base annua.
A livello provinciale il segnale peggiore arriva da Oristano, con uncalo del -1,48% (saldo -14 imprese ovvero 39 iscrizioni e 86cancellazioni). Seguono Sassari con -1,33% (saldo -174, con 177iscrizioni e ben 344 cancellazioni) e Cagliari con -1,26% (saldo -176,con 177 iscrizioni e 353 cancellazioni). A sorpresa Nuoro è laprovincia che soffre meno in Sardegna e anche a livello Nazionale:-0,48% di calo con 75 iscrizioni e 107 cancellazioni per un saldo di-32 imprese.
“Queste chiusure – conclude la Presidente di Confartigianato ImpreseSardegna - sono il segnale tangibile che il protrarsi della recessionesta riducendo allo stremo le imprese del terziario artigiano e l’impresa diffusa, che vivono sulla propria pelle anche il pesoinsostenibile dell’eccessiva pressione fiscale e del crollo deiconsumi senza precedenti. Per questo riaffermiamo con forza econvinzione di essere pronti a un confronto con Giunta e Consiglio pertrovare una soluzione comune, nel rispetto dei ruoli e dellecompetenze”.
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