Friday, 19 April 2024

Informazione dal 1999

Politica

Commissione Giustizia Senato: mantenere sede distaccata tribunale di Olbia

Commissione Giustizia Senato:  mantenere sede distaccata tribunale di Olbia
Commissione Giustizia Senato:  mantenere sede distaccata tribunale di Olbia
Olbia.it

Pubblicato il 01 August 2012 alle 10:05

condividi articolo:

La sede distaccata del tribunale di Olbia va mantenuta. La notizia arriva direttamente dalla Commissione Giustizia del Senato dove era in corso l’esame della Revisione delle circoscrizioni giudiziarie. La Seconda Commissione, chiamata ad esprimere un parere sull’atto del Governo che prevede una nuova organizzazione dei tribunali, pur condividendo le premesse alla base dello schema di decreto, ha riconosciuto come strategico e fondamentale esprimersi a favore del mantenimento di alcuni uffici giudiziari.

“Un lavoro silente, ma efficace, ha portato al risultato auspicato che oggi è diventato finalmente parere ufficiale della commissione Giustizia del Senato – afferma soddisfatto il Presidente della Provincia Olbia Tempio Fedele Sanciu - Mi amareggia la situazione venutasi a creare all’interno del gruppo del Pd che nella fase iniziale dell’esame del decreto legislativo era pronto ad approvare il parere che sanciva la piena operatività delle sedi distaccate di Olbia e Carbonia. Una riunione dell’ultimo minuto con i vertici del partito – prosegue Sanciu – ha però cambiato linea politica e ai componenti del Pd veniva ordinato di bocciare il parere astenendosi. Ordine di scuderia che ha provocato le dimissioni da relatrice della Senatrice Della Monica, il voto a favore del parere del Senatore D’ambrosio e la presa di distanza del Senatore Scanu che non potendo votare si è espresso in dissenso al gruppo”.

“Delegato dal partito ad intervenire e votare in seconda Commissione – prosegue Sanciu - ho trovato facile sponda nel Presidente Filippo Berselli, nel relatore Franco Mugnai, nel Senatore Mariano Delogu, nell’ex-Ministro della Giustizia Nitto Palma e nei due ex-sottosegretari Giacomo Caliendo e Maria Elisabetta Casellati con i quali si è portata avanti un’azione congiunta al fine di palesare l’assurdità della chiusura delle due sedi la cui soppressione avrebbe prodotto costi maggiori nella gestione del sistema giudiziario e soprattutto inefficienze e disservizi per i cittadini”.