Friday, 19 April 2024

Informazione dal 1999

Lettere, Generale

Comitato Salva Olbia si appella a Solinas: niente vasche e niente gallerie, solo scolmatore a cielo aperto

Comitato Salva Olbia si appella a Solinas: niente vasche e niente gallerie, solo scolmatore a cielo aperto
Comitato Salva Olbia si appella a Solinas: niente vasche e niente gallerie, solo scolmatore a cielo aperto
Olbia.it

Pubblicato il 02 March 2020 alle 18:38

condividi articolo:

Olbia, 3 marzo 2020 - Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Comitato Salva Olbia firmata dal coordinatore Flavio Lai indirizzata al Presidente della Regione Christian Solinas.

Oggetto: mitigazione del rischio idrogeologico Olbia

Alla luce delle ultime notizie che giungono da Cagliari, circa la procedura di VIA (valutazione impatto ambientale), attinente alle opere previste dal Piano Mancini, che sembrano portarci verso soluzioni che escludano le vasche di laminazione a confine, qualche volta all’interno dell’abitato, il comitato Salva Olbia è andato a rileggersi la relazione a cura dello Studio d’Equipe di Andrea Demuru del 2014, che di vasche non ne prevedeva alcuna, cosa fin da subito condivisa.

In quella relazione abbiamo trovato nuovi spunti, che oggi vorremmo evidenziare e portare alla Sua cortese attenzione.

Lo facciamo dopo aver appreso dei dubbi sollevati da più parti, fra essi dal Sindaco Settimo Nizzi che si è ricreduto sulla vasca di laminazione di 15 ettari prevista a Mannazzu, ancor più interna all’abitato rispetto a quella prevista da Macini a Putzolu ed approvata a seguito di un emendamento in Consiglio Comunale nel 2018; la sensazione è che anche le istituzioni, oltre agli organismi tecnici preposti all’approvazione, si stiano, finalmente, orientando verso soluzioni senza vasche.

In questa occasione, vorremmo rimarcare, sempre con riferimento alla proposta del sopracitato Studio, altri due aspetti che a nostro avviso la contraddistinguono e che meriterebbero la Sua attenzione.

Il primo riguarda la possibilità di risolvere assieme al problema della mitigazione del rischio idraulico nell’abitato l’altrettanto grave problema dell’interrimento della canaletta portuale a causa degli apporti degli inerti e detriti provenienti dal Rio Padrongianus, che ciclicamente determinano problemi alla stessa navigazione.

In quella relazione viene prospettata soluzione anche a questo problema, con la creazione di una briglia ed il ripristino del vecchio sbocco a mare del citato Rio Padrongianus, che in occasione di particolari nubifragi potrebbero portare le acque di piena fuori dal porto, in zona “Caprile”, così da preservare lo stesso porto ed i tanti impianti di mitilicoltura presentii.

Questo Intervento sul terminale del Padrongianus sarebbe, peraltro, facilmente realizzabile, potendo contare sulla economicità della soluzione da noi perorata, sia con riguardo al Piano Mancini (156 Milioni), che a quello Technital (208 Milioni).

Se a questi vantaggi di tipo economico e di compiutezza di opere, si aggiunge che la quantità d’acqua da gestire in Città passerebbe dai 480 metri cubi/sec di Mancini e 180/sec della Technital, agli appena 120 mc/sec della soluzione da noi sostenuta, anche l’altro argomento che ci accingiamo a trattare, per la duplice veste di Commissario di Governo per l’emergenza idrogeologica e di Presidente della Regione Sardegna, che Lei ricopre, riteniamo possa destare il Suo autorevole interesse.

Ci riferiamo alla opportunità di realizzare circa 10 dei 12 Km. di canali previsti dalla Technital, con canali non in galleria, ma a cielo aperto, non in calcestruzzo, come preferirebbe qualche ufficio in Regione per la loro migliore capacità di deflusso, ma in gabbioni e materassi in pietrame proveniente da cave dismesse e dai modestissimi tratti di gallerie previsti dalla soluzione “Equipe”.

Pur aumentando di qualche metro, in questo caso, le dimensioni del canale, infatti, si otterrebbero, nel territorio, rilevanti vantaggi sia in relazione alle ricadute occupazionali, che economiche ed ambientali, a vantaggio della Sardegna tutta. Da un lato la possibilità di risanare le cave di mezza Gallura, dall’altra di potersi approvvigionare (esclusa la fornitura della rete zincata per le gabbie), in Sardegna.

E’ per quest’insieme di motivi che si è convinti che l’Ufficio Tutela del Paesaggio (Regione) e della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Culturali (lo Stato), che pare abbiano molte riserve sul “Mancini” per le difficoltà di smaltimento di milioni di mc. di terra e pietra provenienti dagli scavi per le vasche di laminazione e dall’allargamento dei canali in Città, possano, entrambi, accogliere molto favorevolmente la proposta di cui la soluzione prospettata è portatrice.

Ciò anche perché i tentativi di migliorare gli ambiti paesaggistici caratterizzati in negativo dai residui di lavorazione, presenti nelle numerose cave dismesse, si son fin qui dimostrati assolutamente insufficienti.

Si ritiene, con questo spirito, si possa riuscire nell’intento che il Comitato si è sempre prefissato: quello di operare per soluzioni sicure e qualificanti, tecnicamente sostenibili, possibilmente economiche, di celere attuazione, riservando particolare attenzione ai canali esistenti, da trasformare, da luoghi di morte , in vera e propria risorsa ambientale a servizio dei cittadini e dei tanti turisti che frequentano Olbia.

Cosi, come lo stesso Comitato ha fatto dichiarando la propria preferenza a favore dello scolmatore esterno con vasche, della Technital, rispetto alle vasche e allargamento dei canali esistenti previsti nel Mancini. Ma soprattutto quando ha continuato a sostenere che ideale, sarebbe stato, eliminare dalla soluzione Technital, oltre che i 15 ettari di vasche previste a Mannazzu, anche quei 10 Km in più di canali in galleria, con le positive conseguenze che ne potrebbero derivare dal loro utilizzo e dalla loro manutenzione. Ciò avendo tenuto giusto conto della orografia dei terreni attraversati con altimetria degradante verso il mare, ma di poco sopra il suo livello.

Al pari di tutti i cittadini che hanno sofferto e temono, per questo stato di cose, nel rivolgerLe questo appello, Le significhiamo che attendiamo da Lei, On/le Presidente di Regione e Commissario, un segnale che ci tranquillizzi.

Per il Comitato Salva Olbia, Flavio Lai , coordinatore