Thursday, 25 April 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Coldiretti: giù le mani dall’ufficio Argea di Tempio

Coldiretti: giù le mani dall’ufficio Argea di Tempio
Coldiretti: giù le mani dall’ufficio Argea di Tempio
Olbia.it

Pubblicato il 21 November 2016 alle 17:05

condividi articolo:

Olbia, 21 Novembre 2016 - «Per far crescere il settore agricolo e puntare sull’economia rurale è necessario garantire a tutti i lavoratori delle aree interne un’assistenza continuativa e personalizzata». Così la Coldiretti Sassari e Gallura lancia l’allarme sulla possibile chiusura della sede Argea di Tempio. «La chiusura della sezione territoriale di Tempio comporterebbe la definitiva cessazione nell’erogazione dei servizi essenziali a favore degli agricoltori e degli allevatori che operano in quest’area creando una conseguente flessione nel sistema economico e produttivo».

La sezione territoriale dell’Argea di Tempio svolge un ruolo centrale nell’economia agricola locale e ogni anno elabora più di 2.500 richieste di finanziamento per le misure a premio come il benessere animale, l’indennità compensativa e l’agricoltura biologica. Non solo, l’ufficio evade il 25% circa delle domande regionali in materia di ristrutturazioni viticole (90 domande), ristrutturazioni delle cantine (25 domande) e acquisizione dei premi per i riproduttori bovini (200 pratiche l’anno). Anche sul miglioramento delle sugherete la percentuale di domande presentate in questa sezione è tra le più alte dell’intera Sardegna con 55 richieste effettuate a fronte delle 152 depositate a livello regionale.

«Capiamo la necessità da parte della Regione Sardegna di ridisegnare l’assetto dell'Agenzia per la gestione e l'erogazione degli aiuti in agricoltura – dichiara Ermanno Mazzetti, direttore di Coldiretti Sassari e Gallura. Chiediamo, però, che nella riorganizzazione degli uffici si tenga conto delle peculiarità del territorio e dei segmenti di eccellenza tipici della tradizione agricola gallurese. Se la Regione vuole incentivare la crescita del settore zootecnico e vitivinicolo non può eliminare un presidio territoriale di questa portata e costringere gli imprenditori agricoli a rivolgersi agli uffici di Sassari. Il rischio sarebbe quello di creare un grave disservizio e di indebolire l’economia locale».