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Cipnes, lunedì assemblea del CdA: si parlerà del Geovillage?

Che atmosfera si respira negli uffici dopo la forzatura politica della maggioranza?

Cipnes, lunedì assemblea del CdA: si parlerà del Geovillage?
Cipnes, lunedì assemblea del CdA: si parlerà del Geovillage?
Angela Galiberti

Pubblicato il 31 July 2021 alle 06:26

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Olbia. Il prossimo 2 agosto, il consiglio di amministrazione del Cipnes – presieduto dal presidente Gianni Sarti – torna a riunirsi dopo diversi mesi di inattività. La convocazione è avvenuta lo scorso 26 luglio, due giorni prima del Consiglio comunale in cui è stata approvata, con i soli voti della maggioranza, la mozione di “pressing” per la riacquisizione da parte del Consorzio industriale del complesso sportivo-turistico del Geovillage. Gli argomenti di questa seduta sono sostanzialmente tre: tariffe e rifiuti (conto consuntivo 2020), il bilancio di esercizio del 2020, le somme vincolate per essere destinate al pubblico esercizio e “varie ed eventuali”. La domanda che in molti si pongono è la seguente: in questa seduta, si parlerà del Geovillage? Tutto dipenderà da come l'amministrazione Nizzi, in particolare il presidente del Consiglio Giampiero Mura, intende ottemperare alla mozione approvata qualche giorno fa in un contesto estremamente delicato dal punto di vista giudiziario. Di fatto, il presidente Mura ha l'onere di portare avanti l'istanza richiesta dalla maggioranza nizziana e di presentarla al Cipnes, si presume al presidente Sarti perché il direttore generale Carta è sospeso per un anno nell'ambito dell'inchiesta per turbativa d'asta. Non si sa se questa interlocuzione avverrà prima della seduta del CdA, ma c'è da chiedersi con quale stato d'animo i dipendenti del Cipnes – alcuni dei quali indagati nell'ambito delle diverse inchieste aperte dalla Procura di Tempio – possano accogliere un ingresso a gamba tesa (dal punto di vista squisitamente politico) in una procedura – quella della riacquisizione – estremamente delicata e osservata con attenzione. La Curatela ha già dato la sua opinione che è stata ignorata dai consiglieri comunali: attendere lo sviluppo delle indagini, fermare la procedura e mettere a disposizione delle società gli impianti.